Raggi e Conte: braccio di ferro. Divisi su ballottaggi e appoggio al Pd

Ieri la sindaca ha ricevuto Michetti, probabilmente non darà indicazioni di voto. L’ex premier pensa a Gualtieri

Virginia Raggi ha incontrato ieri al Campidoglio Enrico Michetti

Virginia Raggi ha incontrato ieri al Campidoglio Enrico Michetti

Ieri ha visto Enrico Michetti, candidato del centrodestra alla sua successione in Campidoglio; un’ora di faccia a faccia serrato. Lunedì vedrà l’altro, Roberto Gualtieri. Dice che si tratta solo di una questione "di cortesia", ma il ballottaggio imminente e le mosse dell’ormai ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, stanno scuotendo il M5s più di quanto non abbia fatto il drammatico responso delle urne. Forte di un suo personale pacchetto di voti che, seppur modesto, vale oro rispetto al nulla di altri colleghi ex sindaci (per esempio a Torino), la Raggi gode anche dell’appoggio di Beppe Grillo che, secondo insistenti voci interne ai grillini, la vorrebbe quantomeno nel gruppo di vertice del partito. Ben sapendo che, in queste ore, i rapporti tra lei e Giuseppe Conte si sono ulteriormente raffreddati.

L’endorsement del presidente M5S ad Enrico Letta e al Pd, avvenuto senza averla consultata, e quella fuga verso Napoli lasciandola sola a gestire la sconfitta davanti alle tv, l’hanno resa furibonda. E quindi, nel nome di una vendetta che - è sicura - consumerà a tempo debito, si prepara allo strappo. Con il M5S? Assolutamente no; solo con Giuseppe Conte.

Insomma, questo scontro interno, alla vigilia di un ballottaggio delicato, proprio non ci voleva. E i gruppi parlamentari ribollono; l’instabilità del vertice si riverbera - ed accresce - i malumori dovuti all’imminenza dell’ufficializzazione delle nomine della nuova segreteria targata Conte. E il rischio è quello di nuovi strappi, di nuovi addii se non - addirittura - di una vera scissione.

Un clima che non sfugge a Beppe Grillo. Chi ha avuto modo di sondare negli ultimi giorni gli umori del Garante racconta di un "elevato" preoccupato per lo stato di salute della sua creatura politica. "C’è un gruppo di persone pronte ad abbandonare la nave - si racconta all’interno - aspettano solo di capire quali figure sceglierà Conte come vice e come componenti del Consiglio nazionale".

"E’ arrivato il momento di analizzare la sconfitta e di parlare della direzione che vogliamo dare a questo Movimento - prosegue la fonte - ma se Conte è in tour, come facciamo ad affrontare seriamente questo discorso?". Momento davvero complicato, dunque, per Conte, alle prese con il nodo dei ballottaggi e una base parlamentare che gli chiede "parole chiare su Gualtieri a Roma" ma in generale sull’appoggio dei 5 stelle al centrosinistra.

"Lo facciamo o no questo passo verso la federazione con il Pd? - spiegano i più pacati del gruppo della Camera - Dobbiamo delle risposte agli elettori". Conte, ieri, si è un po’ sbilanciato ("Sicuramente Gualtieri è una persona di valore, che può fare bene", ha affermato) ma sull’idea di un Ulivo 2.0 la prudenza ha la meglio ("il contesto è completamente diverso da allora", il commento). Parole che a molti sono sembrate un tentativo di tenere a bada l’ala del Movimento più insofferente all’abbraccio con il Pd. La stessa che - guarda caso - vede nella Raggi un punto di riferimento per il futuro.