Braccio di ferro sul rientro in classe "Niente tamponi gratis ai No Vax"

Protocollo sicurezza, intesa tra ministro e sindacati. I presidi frenano su chi pagherà i test, poi Bianchi chiarisce

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di Antonio Del Prete

ROMA

"Non paghiamo i tamponi ai No Vax". Il Governo prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche alimentate dal protocollo sul rientro a scuola sottoscritto venerdì sera da Ministero dell’Istruzione e sindacati (ad eccezione dell’Anief) al termine di una riunione fiume. Un documento che i dirigenti scolastici si sono rifiutati di firmare puntando l’indice proprio sulla previsione di test gratuiti per il personale scolastico non vaccinato.

Da settembre, infatti, l’obbligo del Green pass scatta anche a scuola. Per ottenere la carta verde, come ormai noto, bisogna essere vaccinati, guariti dal Covid oppure esibire un tampone negativo non più vecchio di 48 ore. Da qui la via d’uscita introdotta nelle linee guida: test a carico degli istituti. "Un favore ai No Vax", protestano subito alcuni. "Non abbiamo firmato il protocollo, perché non consente di distinguere tra chi non può e chi non vuole accedere al vaccino", spiega polemicamente Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Che, sulla base di un conto di massima, attacca: "Se i membri del personale scolastico non ancora immunizzati fossero 100mila, spenderemmo per i tamponi 100 milioni di euro in un anno, più di un quarto dei 350 milioni stanziati dal Ministero per la ripartenza". "Risorse sottratte agli altri servizi da fornire agli alunni – prosegue -, mi sfugge la logica".

La questione, tuttavia, non è solo finanziaria. "Pagheremmo lo stipendio a persone che ogni 48 ore rischiano di perdere metà mattinata per fare il tampone, causando un danno enorme al servizio". "L’Anp non intende favorire alcuna logica di sostituzione della vaccinazione con il tampone – sintetizza Giannelli -. Deve essere chiaro: si tratta di tutela della salute collettiva e questo per noi è prioritario, ci riserviamo di rivedere la nostra posizione se e quando il testo del protocollo sarà modificato nel senso da noi chiesto”.

Un appello subito raccolto dal Governo. Ieri pomeriggio, infatti, il Ministero dell’Istruzione ha diramato una nota in cui "precisa che nel Protocollo d’intesa siglato con le organizzazioni sindacali, non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax". "Il Protocollo prevede, invece, - si legge ancora - una corsia preferenziale per il personale che deve ancora vaccinarsi" e "un supporto ai più fragili, ovvero a chi non può vaccinarsi per particolari motivazioni che saranno ulteriormente indicate negli accordi con le Aziende Sanitarie Locali, in raccordo con il Ministero della Salute". L’obiettivo dunque è duplice: continuare a contrastare la pandemia, soprattutto attraverso la vaccinazione, e dare supporto ai più deboli, ovvero a chi non può vaccinarsi per particolari motivazioni che saranno ulteriormente indicate negli accordi con le Aziende Sanitarie Locali, in raccordo con il discastero della Salute. Il Governo, si sottolinea, lavorerà a valle del Protocollo per fornire tutte le necessarie specifiche alle scuole.

Chiarimenti attesi anche riguardo all’obbligo del Green pass. La circolare dovrà arrivare sulle scrivanie dei dirigenti scolastici prima dell’inizio delle lezioni. "Non è ancora stato specificato come dovranno essere operati i controlli – dichiara Giannelli -, mi sembrerebbe inefficiente controllare ogni mattina tutto il personale scolastico". "Noi abbiamo chiesto l’accesso ai dati delle persone non vaccinate per domandare solo a loro di mostrare la carta verde".

L’inizio delle lezioni sarà comunque caratterizzato dalle regole imposte dal Covid, mascherina e distanziamento in primis. "Ma la Didattica a distanza dovrebbe essere scongiurata", prevede il presidente dell’Anp, il quale però chiarisce: "Potremmo avere delle isole di Dad di una settimana in caso di quarantena dovuta a casi di positività in classe".

"Stiamo mettendo in campo ogni azione necessaria per assicurare il rientro in aula con interventi mirati e puntuali", commenta il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. "Per quanto riguarda il distanziamento, interveniamo dove ci sono le classi più numerose, che si concentrano soprattutto nelle scuole di secondo grado delle periferie urbane. Abbiamo risorse già stanziate per queste situazioni, fondi che ora distribuiremo rapidamente". Un anno dopo, dunque, ricomincia la saga della scuola ai tempi del Covid. Perlomeno non si parla più dei banchia a rotelle.