Braccianti morti, a Foggia la marcia dei 'berretti rossi'

Il corteo partito dall'ex ghetto di Rignano si conclude a Foggia. Tra gli slogan: "Schiavi mai", "Niente pomodori senza lavoratori"

La 'marcia dei berretti rossi' a Foggia dopo la strage di braccianti (Ansa)

La 'marcia dei berretti rossi' a Foggia dopo la strage di braccianti (Ansa)

Foggia, 8 agosto 2018 - Corteo di protesta dei 'berretti rossi' oggi nel Foggiano dopo la morte dei 16 braccianti avvenuta in due diversi e tragici incidenti stradali in pochi giorni sulle strade della provincia Dauna. La marcia è partita dall'ex ghetto di Rignano e si conclude a Foggia, davanti alla Prefettura. La manifestazione e lo sciopero dei lavoratori sono stati indetti dall'Unione sindacale di base (Usb). "Schiavi mai", "Niente pomodori senza lavoratori" questi alcuni degli slogan gridati dai partecipanti, in gran parte migranti africani che si trovano in Puglia per le raccolte stagionali nei campi, in particolare quella del pomodoro. I migranti hanno indossato gli stessi berretti rossi che usavano per proteggersi dal sole cocente "mentre raccoglievano i pomodori nei campi per la vergognosa paga di un euro al quintale", i loro quattro compagni di lavoro morti nell'incidente di sabato scorso sulla provinciale 105 mentre tornavano dai campi. Nel pomeriggio a Foggia alle 18 l'iniziativa convocata da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil insieme a Migrantes, Arci, Acli, Anpi, Libera, Caritas, Cittadinanzattiva. 

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Oggi il premier Conte è tornato a parlare della legge sul caporalato nella conferenza stampa prima della pausa estiva. "La legge sul caporalato c'è ma non viene completamente applicata. Dobbiamo partire da quello e rafforzare le tutele che sono già in parte previste da quella legge", ha detto il presidente del Consiglio. Quanto accaduto a Foggia "significa che dobbiamo lavorare contro il lavoro nero. Sui flussi migratori ho subito lavorato a una proposta italiana perché mi sono reso conto che il regolamento di Dublino era superato. Oggi tutti i paesi Ue devono affrontare il tema con una logica strutturale", ha aggiunto.

Sul tema oggi è intervenuto Pippo Civati (Possibile). "Svuotare i ghetti come dice Salvini? Prima di tutto è urgente riempire l'Ispettorato del Lavoro di ispettori: 2.832 unità in forza all'Ispettorato del Lavoro, di cui 2.100 effettivamente operative. Con questa suddivisione: 1.182 ispettori in capo all'Inps, solo 299 in forza all'Inail. È evidente l'impossibilità a svolgere il compito richiesto", dice il fondatore di Possibile riprendendo la denuncia fatta dalla campagna giustapaga.it, coordinata da Davide Serafin, in riferimento ai controlli fatti nel settore agricolo. "Nel 2017 - ha continuato Civati - l'Ispettorato del Lavoro, su 7265 ispezioni in aziende agricole, ha individuato 5522 lavoratori irregolari di cui 3549 in nero. Il tasso di irregolarità è sempre superiore al 50%. I carabinieri hanno individuato 387 lavoratori in condizioni di sfruttamento e arrestato 31 persone. Con questi numeri è difficile combattere il caporalato a Foggia".