Martedì 16 Aprile 2024

Boom di richieste di cibo E gli italiani lo sprecano

Assurdo: cresce il numero di chi non sa come mangiare mentre si gettano le scorte. Oggi la Colletta alimentare nei supermercati: possibile donare parte della spesa

di Giulia Prosperetti

In Italia oltre 2 milioni di famiglie, per un totale che supera i 5,6 milioni di persone (di cui 1,3 milioni minori), sono in condizione di povertà assoluta. Nel giro di un anno – come evidenziano i dati Istat – si è passati dal 6,4% delle famiglie in difficoltà del 2019 al 7,7% del 2020, con un incremento complessivo di un milione di poveri nel nostro Paese.

La domanda di aiuto alimentare è aumentata a livello nazionale in media del 40%.

Questo l’impatto della pandemia sulle fasce più deboli della popolazione secondo le stime della Fondazione Banco Alimentare che oggi, ultimo sabato di novembre – come prevede una tradizione che dal 1997 ha permesso di distribuire oltre 172mila tonnellate di cibo –, promuove la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.

"Sono 25 anni che senza interruzioni il Banco Alimentare propone il gesto più semplice di carità: donare del cibo per chi è in difficoltà – spiega Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus –. Il miglioramento della situazione sanitaria, rispetto all’inizio della pandemia, può farci dimenticare che le persone in difficoltà sono ancora tante. Per questo speriamo che in tanti raccolgano il nostro appello a compiere questo gesto di condivisione". Un gesto che, quest’anno, si può tornare ad effettuare in presenza, facendo la spesa negli oltre 11mila supermercati aderenti e donando, ai 145mila volontari presenti, prodotti a lunga conservazione come omogeneizzati alla frutta, tonno e carne in scatola, olio, legumi, pelati.

I prodotti donati saranno poi distribuiti alle 7.600 strutture caritative convenzionate con Banco Alimentare – mense per i poveri, comunità per i minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza – che sostengono 1.673.522 persone.

Nel corso della pandemia la Rete Banco Alimentare ha continuato la propria attività registrando un aumento delle donazioni di aziende alimentari. Attualmente – secondo i dati forniti dalla Fondazione – sono circa 1.600 le aziende donatrici di eccedenze, con un incremento di circa il 40% nel 2020. Ma un’inversione di tendenza richiede uno sforzo collettivo. Il volume degli sprechi, infatti, supera in Italia un valore economico di 12,6 miliardi di euro. Solo nel nostro Paese ogni anno vengono sprecate 5,6 milioni di tonnellate di cibo generate in eccedenza lungo la filiera agroalimentare italiana. "Una cifra spaventosa composta – sottolinea la Fondazione Banco Alimentare – da cibo buono e sicuro, che per mille ragioni avanza, non viene venduto o magari viene buttato nella spazzatura".