Chi conosce Stefano Bonaccini, sa quale fosse il suo sogno di ragazzino: "Volevo fare il calciatore". E il governatore dell’Emilia Romagna, che è juventino sfegatato, va all’attacco del Movimento Cinque Stelle. Come Cristiano Ronaldo, doppietta nella gara-scudetto con la Lazio. Prima sul Mes: "Per quanto io rispetti le opinioni dell’M5S, mi pare che dopo la pandemia 36 miliardi di euro servano". Poi sul reddito di cittadinanza: "Vediamo i numeri, magari ha funzionato e siamo contenti. Magari no. Vediamoli e decidiamo cosa farne". Presidente Bonaccini, è ora di rivedere il reddito di cittadinanza? "Non ne sono mai stato entusiasta. A una persona che non lavora posso pure dare per un certo periodo un assegno perché è nella disperazione, ma è il lavoro che dà dignità, non quell’assegno". Si spieghi meglio. "Una mamma e un papà guardano la tv al pomeriggio con i figli sul divano: ma lo fanno non perché lo vogliono, ma perché non lavorano. La politica dovrebbe avere il compito di dare loro un assegno per poco tempo e poi farli alzare da quel divano, farli uscire di casa e farli andare a lavorare, perché è il lavoro che dà dignità, non un assegno". Quindi lo strumento va eliminato? "Non sono al Governo, ma voglio un Pd più riformista, questo sì. Anche sui bonus non sono così d’accordo, ad esempio. Il vero valore è il lavoro. Ecco perché va irrobustita la parte di politica davvero riformista in seno al Partito Democratico: non bisogna essere subalterni a nessuno". Il rapporto con il Movimento Cinque Stelle può continuare senza accordo sul Mes? "Pensiamo a noi e pretendiamo che la maggioranza acceda a quei fondi". Il ruolo del premier Giuseppe Conte può essere anche quello del leader del centrosinistra? "Non lo so, ma so che sta governando bene. Conte ha gestito con grande ...
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