Venerdì 19 Aprile 2024

Bombe sulla centrale di Zaporizhzhia Torna l’incubo di un disastro nuclerare

L’incubo di un disastro nucleare a Zaporizhzhia è sempre più forte. Mentre dopo giorni di attesa la missione di monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è partita per l’Ucraina, la centrale più grande d’Europa è tornata sotto attacco, in un fuoco incrociato di accuse tra Mosca e Kiev. Una guerra di propaganda combattuta nelle stesse ore qualche centinaio di chilometri più a sud, dove l’esercito ucraino ha annunciato l’avvio di una massiccia controffensiva su Kherson, che i russi hanno subito rivendicato di aver respinto. Stavolta, a Zaporizhzhia una bomba ha colpito il tetto di un edificio dove viene immagazzinato materiale radioattivo per alimentare i reattori. Nelle immagini diffuse dalle autorità fedeli a Mosca che controllano l’impianto compare uno squarcio che sarebbe stato provocato da "un colpo d’artiglieria da 155 mm sparato dalla città di Nikopol, sul lato opposto del Dnepr", con "un obice M777 fabbricato negli Stati Uniti". Un attacco condotto proprio con l’obiettivo di sabotare la missione dell’Aiea e impedirne la collaborazione con Mosca, è la denuncia degli amministratori filorussi di Energodar, la città in cui sorge la centrale. Una ricostruzione negata da Kiev, che torna ad accusare il nemico di alimentare un caos organizzato. In questo clima di altissima tensione, i tecnici dell’Aiea, tra cui l’italiano Massimo Aparo, vicedirettore dell’ente, sono sbarcati in Ucraina con l’obiettivo di fare chiarezza sullo stato dell’impianto e, possibilmente, metterne al sicuro il materiale radioattivo.