Mercoledì 24 Aprile 2024

Bomba nel motore Salta in aria l’auto dello scrittore filo-Putin Mosca accusa gli Usa

In coma Zakhar Prilepin. Presi due sospettati: "Uno ha confessato". L’attentato a un mese dall’uccisione del blogger Tatarsky in un bar. La Russia: "Washington e la Nato stanno alimentando il regime di Kiev". .

di Alessandro Farruggia

La sua auto è saltata in aria come quella di Daria Dugina, la figlia di uno degli ideologi di Putin. Ma Zachar Prilepin, 47 anni - l’ultranazionalista, combattente e scrittore, che è tra gli animatori del sostegno all’invasione dell’Ucraina - è stato più fortunato. La bomba - circa 3 kg di esplosivo - era stata piazzata sotto il motore della sua Audi Q7, non l’ha ucciso. Prilepin, ritornato da 4 mesi di servizio come volontario nella Guardia Nazionale russa in Ucraina, si trovava nel villaggio di Pionerskoye dove aveva appena portato da parenti la figlia, che vive con la madre Maria a Nizhny Novgorod. Chi ha piazzato l’ordigno l’aveva seguito e ha atteso che la bambina (9 anni) scendesse e poi l’ha attivato con un telefonino.

L’esplosione ha spezzato in due e proiettato in aria l’Audi, scavando un cratere profondo 70 centimetri e largo un metro e mezzo. La bomba ha dilaniato l’autista e guardaspalle di Prilepin, il ventisettenne Alexander Shubin, suo compagno d’armi in Donbass, ma il motore ha parzialmente protetto Prilepin, che è rimasto seriamente ferito (lesioni da scoppio, ferita da esplosione alle gambe, compressione dei polmoni, fratture multiple). Portato in ospedale in elicottero è stato sottoposto ad intervento chirurgico, che sarebbe riuscito. Ora è in coma farmacologico.

La polizia - come sempre nei recenti attacchi terroristici in Russia, da quello ad agosto contro Daria Dugina a quello del 2 aprile contro il blogger ultranazionalista Vladen Tatarski, fatto saltare in aria a San Pietroburgo - ha prontamente trovato due responsabili, uno dei quali - Alexander Permyakov 30 anni, ucraino e da poco cittadino russo - avrebbe già confessato (e il video, come per la killer di Tatarski, è stato subito messo in rete) sostenendo di "aver piazzato un ordigno sulla strada che avrebbe percorso Prilepin" (ma è più probabile sotto la vettura, ndr) e di averlo fatto saltare. Ha anche ammesso di essere "dal 2018 un agente dei servizi segreti ucraini".

L’attentato contro Prilepin, è stato rivendicato dal gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea che riunisce ucraini, tatari e russi, responsabile di diverse azioni contro obiettivi russi, anche con autobombe. L’organizzazione afferma di essersi messo alla caccia di Prilepin fin dall’inizio di quest’anno.

Mosca ha subito puntato il dito contro il "regime di Kiev" e contro Stati Uniti e Gran Bretagna. "Washington e la Nato – ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova – hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale: il regime di Kiev. Bin Laden, Isis, ora Zelensky con i delinquenti. La diretta responsabilità è di Stati Uniti e Gran Bretagna".

Cresciuto a Nizhny Novgorod, ha partecipato tra il 1996 e il 1999 ai due conflitti in Cecenia con i reparti speciali antiterrorismo Omon. Diventato giornalista e scrittore, Prilepin, che si descrive come "un nazionalista di estrema sinistra", aderì nel 1996 al partito Nazional-bolscevico, poi virò verso Putin. Nel 2016 combatté con i filorussi in Donbass. Nel 2019, fondò il partito nazional-conservatore “Per la verità“, che poi si fuse con “Russia giusta“, formazione vicina al Cremlino. Da allora è un ultra putiniano, e quindi nel mirino. Nel 2020 era sfuggito a un attentato nel Donbass, forse ce l’ha fatta anche stavolta.

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