Bologna, Lepore correrà da sindaco. Vince l’asse con grillini e movimenti

Alta partecipazione e vittoria con ampio margine. Respinta la proposta centrista della renziana Isabella Conti

Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra

Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra

di Valerio Baroncini

Il Pd che guarda ai grillini, alla sinistra-sinistra e alle Sardine batte nettamente il Pd che guarda al centro e, in maniera obliqua, a Italia Viva. Matteo Lepore, assessore alla cultura della giunta Merola ed espressione dell’ortodossia dem, supera di cinquemila voti Isabella Conti, la sindaca di San Lazzaro che prima aveva sfidato le coop rosse e poi, con una proposta di Matteo Renzi, l’(ex) partitone. Le primarie più laceranti della storia del centrosinistra emiliano (paragoni fra Conti e Salvini, liti al mercato, ricorsi e insulti, logica contro cuore) finiscono 59,6 a 40,4%, con una partecipazione di oltre 26mila persone, alta, quasi come dieci anni fa per la scelta di Virgionio Merola. È un risultato dal valore nazionale, che puntella Enrico Letta e rinsalda il rapporto con Giuseppe Conte, non a caso entrambi scesi in campo per Lepore. Senza se e senza ma. Ma apre anche un tema di perimetro di coalizione: i moderati ora staranno in squadra con la sinistra e il Movimento 5 Stelle? E l’ex sindaco di Firenz rimarrà sotto la sabbia dopo la sconfitta isabelliana, come la sindaca s’era autodefinita proprio per dribblare il peccato originale di ‘renzismo’?

Nella terra della svolta della Bolognina, qui dove il Partito comunista s’è infranto nel 1989 in una segreteria di quartiere ora in mano ai cinesi, ma dove l’ex federazione rossa più importante d’Europa veleggia ancora attorno al 40%, non si realizza dunque la "rivoluzione gentile" profetizzata anche da assessori colleghi (e ‘nemici’) di Lepore, parlamentari ed esponenti europei come Elisabetta Gualmini. Per Isabella Conti erano scesi in campo anche vip come la stilista Elisabetta Franchi o il cantautore Cesare Cremonini. Ma i like non sono diventati mobilitazione e, in un laboratorio nazionale, il baricentro democratico si sposta. Lepore sarà sostenuto da due forze che stavano all’opposizione: i grillini e la sinistra critica che sotto le Torri accoglie oltre ai coraggiosi di Elly Schlein anche ex attivisti di centri sociali e antagonisti che fanno capo a Coalizione Civica.

Un’ora prima della chiusura dei seggi l’assessore su Facebook aveva postato una foto dell’Asinelli e della Garisenda viste dall’alto, con due cuori rossoblù come unico commento. "Siamo un noi stampato nel cuore della Pianura padana": così Lepore aveva definito Bologna all’ultimo faccia a faccia organizzato dal Carlino. Un auspicio propiziato con un pranzo distensivo, sabato, insieme con Franceesco Guccini. E c’è già tutta un’iconografia della vittoria per il primo aspirante sindaco miellennial bolognese: il pugno chiuso da compagno; il pupazzetto di Peppa Pig regalato dalla figlia per i momenti complessi; le ormai famose mascherine chirurgiche rosa dell’Estetista Cinica, "così capisci che cosa vuol dire mettersi nei panni di una donna", come gli ha detto Margherita, la compagna e madre dei figli Irma e Orlando.

Una mossa, fra le altre, che gli ha permesso di non rimanere stritolato dal tema di genere: Isabella Conti era la sola donna in gara alle primarie. Persino Romano Prodi aveva indossato questa ‘bandiera facciale’, finendo poi per essere attaccato proprio da Conti per aver detto che alle primarie "deve scorrere il sangue". "Grazie Bologna, da domani si parte e sarà una bellissima storia. Da scrivere insieme, senza lasciare indietro nessuno", commenta a caldo Lepore. Che poi aggiunge dalla casa del popolo Corazza, nella periferia operosa: "Con questo risultato Bologna si conferma la città più progressista d’Italia con un centrosinistra forte e unito". L’obiettivo ora sono le amministrative di ottobre, cui mira anche il segretario locale dem Luigi Tosiani: "Questa è stata la semifinale, la finale la giochiamo tutti insieme". E Isabella Conti? "La comunità del centrosinistra ora è più ricca. Il nostro sogno proseguirà unendo le nostre forze a quelli che fino a ieri erano nostri avversari, ora aiutiamo Matteo a vincere per Bologna e per tutti noi". È tregua. Forse.