Bollettino Covid: 38.168 casi e 345 morti in Italia nell'ultima settimana

Diminuiscono sia i contagi (-26,5%) sia i decessi (-30,1%) secondo l'ultima rilevazione del ministero della Salute. Oggi l'Oms decide se dichiarare la fine dell'emergenza

Roma, 27 gennaio 2023 - Curva epidemica in netta discesa in Italia. Sono 38.168 i nuovi positivi al Covid nella settimana tra il 20 e il 26 gennaio, in diminuzione del 26,5% rispetto alla settimana precedente, quando furono 51.897. Calano di oltre il 30% anche i morti, che questa settimana sono stati 345 contro i 495 della rilevazione precedente. Infine, diminuiscono i tamponi ma anche il tasso di positività. Sono stati effettuati 608.732 test di cui il 6,3% ha dato esito positivo. 

Covid: incidenza, Rt e ricoveri in calo. Ma la variante Kraken cresce nel mondo

"La situazione in Italia e in Europa è in calo evidente. Anche se il numero di nuovi casi di Covid-19 è sottostimato, i dati oggettivi - quelli relativi ai ricoveri e alle terapie intensive - sono in discesa", spiega Fabrizio Pregliasco, professore associato di Igiene Generale e Applicata, Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'IRCCS Ospedale Galeazzi. "C'è stato una piccola ripresa nelle festività che ora sta andando verso il basso. Nè si rileva un aumento dei contagi legata ai casi in Usa e Cina, anche se è ancora presto per valutare gli effetti del capodanno cinese", ha aggiunto. Per il virologo, "rimane qualche dubbio sulle nuove varianti, Kraken e Orthrus, che sembrano essere immuno-evasive e avere anche maggiori capacità di contagio, ma per ora non si osserva nessun effetto".

Il bollettino della settimana 20-26 gennaio 2023
Il bollettino della settimana 20-26 gennaio 2023

La tabella in Pdf

Oms oggi decide se declassare il Covid

Oggi il comitato dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che 3 anni fa ha dichiarato Covid un'emergenza sanitaria internazionale, si riunisce per decidere se va declassato. Ma "la pandemia non finisce per 'decreto'", commenta ancora Fabrizio Pregliasco. "Ora siamo in una fase di andamento endemico" e si prospettano "presumibilmente andamenti ciclici nel tempo", sottolinea l'esperto confermando tuttavia che "sicuramente la situazione complessiva è migliorata, almeno sul versante europeo, ma non solo. Ormai osserviamo una capacità generale dei servizi sanitari di gestire la problematica. Come sempre ci si abitua al rischio e un rischio aggiuntivo - evidenzia comunque Pregliasco - c'è".