Mercoledì 24 Aprile 2024

Bollettino Coronavirus 2 giugno, i dati di oggi e le tabelle della Protezione Civile

Altri 55 morti, 318 nuovi casi. In Lombardia quasi il 60 per cento dei contagi nelle ultime 24 ore

I dati della Protezione Civile del 2 giugno

I dati della Protezione Civile del 2 giugno

Roma, 2 giugno 2020 - Contagi in aumento, ma decessi in ulteriore frenata nelle ultime 24 ore. Anche oggi, 2 giugno, il bollettino della Protezione Civile conferma sostanzialmente quella che ieri era parsa una tendenza sempre più rassicurante sull'andamento del Coronavirus in Italia. La risalita dei nuovi casi può essere ricondotta - almeno in parte - all'incremento dei tamponi (ieri poco più di 31mila, oggi 52.159), mentre continuano a calare ricoveri e malati gravi, con gli attualmente positivi al Covid-19 scesi sotto le 40mila unità. In 7 regioni più le province autonome del Trentino Alto Adige non si registrano nuovi contagi. 

Dati che consentono di guardare con fiducia al via libera degli spostamenti tra regioni in vigore fra poche ore. Un crocevia della Fase 2, con la data del 3 giugno che segna un nuovo passo verso la normalità, così come lo fu quello del 4 maggio. 

I dati del 2 giugno

Nel dettaglio, sono complessivamente 233.515 i casi di Covid-19 in Italia, con un incremento di 318 nelle ultime 24 ore (ieri +178). Sette Regioni comunicano zero nuovi contagiati: Puglia, Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. A queste si aggiungono le province autonome di Trento e di Bolzano. I malati di coronavirus in Italia scendono a 39.893, 1.474 meno di ieri. Altri 1.737 guariti che porta il numero complessivo di chi ha sconfitto il Covid a 160.092.

Le nuove vittime sono 55, in calo rispetto alle 60 di ieri. Un numero di morti così basso non si registrava dal 2 marzo, quando furono 52. I decessi da Covid salgono così a 33.530. Nella provincia autonoma di Bolzano e in 7 regioni non si sono registrate vittime: Marche, Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Calano ancora i  pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 408,16 meno di ieri. Di questi, 166 sono in Lombardia, uno meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 5.916, con un calo di 183 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 33.569, con un calo di 7798 rispetto a ieri.

Lombardia

Nelle ultime 24 ore in Lombardia sono decedute 12 persone a causa del Covid-19. Si tratta di uno dei dati più bassi da inizio epidemia. Con 8.676 tamponi effettuati si sono registrati 187 nuovi positivi - in aumento rispetto a ieri, quando erano stati 50 - per un totale di 89.205. Si tratta del 58,8% dell'aumento odierno in Italia. Di questi, 45 sono stati riscontrati nell'area metropolitana di Milano, 12 in città. Cala il numero dei ricoverati: 166 in terapia intensiva, uno meno di ieri, e 3.021 negli altri reparti (-64).

Emilia-Romagna

Si confermano confortanti i dati dell'Emilia-Romagna. Sono 19 i nuovi positivi registrati oggi in regione, di cui solo 4 sintomatici, mentre sono 15 gli asintomatici. I guariti sono 20.780 (+163), oltre il 74% dei contagiati dall'inizio dell'epidemia, - 156 malati, scesi sotto i 3mila. Effettuati 4.271 tamponi, per un totale 333.629, più 1.857 test sierologici. I casi lievi in isolamento a casa sono 2.504 (-127), l'86% dei malati. I ricoverati nei reparti Covid scendono a 358 (-25) e quelli nelle terapie intensive a 50 (-4). Negli ultimi 7 giorni in Emilia-Romagna sono stati registrati 12 nuovi decessi, 8 uomini e 4 donne, nessuno nelle province di Modena, Ferrara e Ravenna.

Regione per regione

Provincia per provincia

Le notizie di oggi

In attesa del via libera per la circolazione tra regioni (scatterà alla mezzanotte di oggi), da fonti qualificate si apprende che l'Austria è intenzionata a riapre i confini con l'Italia. Non è ancora chiaro se il disco verde riguarderà tutte le regioni, o se resterà lo stop per quelle dove il quadro epidemiologico resta incerto. L'Ue, intanto, chiede di "non fare discriminazioni" nel momento della riapertura. Nuove accusa alla Cina sullo scambio di informazioni nella prima fase epidemia di Coronavirus. In documenti dell'Oms si legge l'irritazioni dei funzionari dell'Organizzazione per la scarsa trasparenza di Pechino. 

 

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