Martedì 23 Aprile 2024

Bolletta pazza? La Margherita costa 10 euro

Migration

Armando

Stella

Non era il Crazy Pizza della Bassa, è già il ristorante della bolletta pazza. Ultimo avviso di pagamento, mese di luglio, una scarica di elettroshock: 4.058 euro e 9 centesimi per attaccare il forno e illuminare le serate del Funky Gallo. "Un anno fa il conto era di 1.350 euro, le spese sono salite del 300%". E ora ci si può anche chiedere per colpa di chi, ma il ritornello non cambia: "Così non si va avanti". Se ti chiami Flavio Briatore fai notizia perché nel mezzo di un’emergenza idrica spaventosa ti chiudono l’acqua nella modaiola via Veneto a Roma: "Roba da terzo mondo" (8 luglio).

Se il tuo nome è Alberto Rovati hai il problema di tenere la luce accesa sui tavoli nella campagna padana di Roncadello. Rovati è l’oste del Funky Gallo, locale “spartano” fin dalle affettuose recensioni su Tripadvisor, bicchierate tra amici in una frazione di Casalmaggiore, terra di mezzo tra Cremona e Mantova: "La sera stessa in cui è arrivata la bolletta ho deciso di esporla in vetrina - ha raccontato - Non l’ho fatto per spaventare i clienti, anzi. Ma per lanciare un segnale di protesta: le spese sono diventate insostenibili". L’annunciato ritocco al menu sarà il primo “atto di trasparenza“ e la margherita del Funky Gallo lieviterà subito nel prezzo (da 6 a 10 euro): "Meglio passare da ladro che chiudere l’attività". Rovati è il ristoratore della porta accanto. Quello che deve far tornare i conti con la stangata sulle materie prime (farina, olio, mozzarella), resistere al salasso di elettricità e gas, tamponare i debiti che si trascinano dal disastro Covid. Scorrendo le cronache degli ultimi giorni ci si imbatte in decine di piccoli imprenditori travolti dalle bollette (che reagiscono alzando i prezzi). I Rovati d’Italia. Per dire: all’Emanuel Cafè di Verona, nella centralissima piazza Bra, è stata appena spedita una fattura di 17.688 euro (nel luglio 2021, a parità di consumi, il conto era stato di 5.599 euro).

E i clienti se ne accorgono anche senza annunci in vetrina: la fresca indagine dell’Unione nazionale consumatori racconta di un’estate di conti gonfiati a tavola con andamento (quasi) doppio rispetto all’inflazione, e punte in Veneto, Romagna e Lombardia. Il meccanismo, purtroppo, è semplice e brutale. Il prezzo dell’elettricità è agganciato a quello del gas e nelle ultime settimane è tornato a correre dopo la fiammata scatenata dalla guerra della Russia all’Ucraina. Il megawattora ha sfondato quota 250 euro e le mosse di Gazprom minacciano una stagione autunno-inverno ancora peggiore. Le tensioni sui mercati europei si sono già scaricate nelle bollette di luglio. Le previsioni dell’Autorità per l’Energia sono nere. La margherita di Carlo Cracco sta già a 22 euro, Briatore l’ha messa nel menu a 15. Funky Gallo, si balla.