Martedì 23 Aprile 2024

Bocelli chiede scusa per le parole sul Covid. "Non volevo offendere chi soffre"

In un lungo post e in un video pubblicati sui social il tenore toscano sottolinea che anche la sua famiglia è stata colpita dal virus e spiega: "Lo scopo era di sperare in un futuro di normalità"

Andrea Bocelli nel video in cui chiede scusa per l'intervento al convegno 'negazionista'

Andrea Bocelli nel video in cui chiede scusa per l'intervento al convegno 'negazionista'

Roma, 29 luglio 2020 - Andrea Bocelli chiede scusa. Dopo la bufera della sua partecipazione al convegno 'negazionista' sul Covid organizzato da Sgarbi e Siri, e dopo le sue parole sul lockdown (con la confessione di aver disobbidito), il grande tenore ha sentito il bisogno di spiegare via social la sua posizione che tante reazioni negative aveva provocato.

Coronavirus Italia, il bollettino di oggi, 29 luglio

In un lungo post, pubblicato sia in italiano che in inglese - cui ha aggiunto un video - Bocelli sottolinea: "Se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni". E mentre sulla sua pagina Facebook fioccavano i 'like', aggiunge: "Lo scopo del mio intervento al Senato era quello di sperare in un prossimo futuro in cui i bambini soprattutto, possano ritrovare la normalità, possano sperare di vivere 'da bambini', giocando tra loro, abbracciandosi, come devono fare i bambini per poter crescere sani e sereni. Questo solo era il senso del mio intervento e a tutti quelli che a causa del modo in cui mi sono espresso - sicuramente non il più felice - e dalle mie parole hanno trovato ragioni per sentirsi offesi o hanno sofferto per quello che ho detto, a loro chiedo sinceramente scusa, perché le mie intenzioni erano tutt'altre, erano esattamente il contrario".

Del resto, precisa, "da sempre mi sono speso per combattere la sofferenza e l'ho fatto anche recentemente con l'avvento di questa sciagurata pandemia, come molti sanno". Perciò, ribadisce, "se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni. Così come nelle mie intenzioni non era di offendere chi dal Covid è stato colpito. Del resto, come sapete, la mia famiglia non è stata risparmiata dal virus: siamo stati tutti quanti contagiati e tutti abbiamo temuto il peggio; perché nessuno può conoscere l'andamento di una malattia come questa, che è ancora oggi sconosciuta", ha concluso. 

A fine maggio Bocelli aveva rivelato di essere stato colpito dal Coronavirus in forma lieve:

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Il convegno e le polemiche

Tutto è nato dal convegno 'negazionista' organizzato in Senato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi, con Matteo Salvini senza mascherina. In quell'occasione Bocelli aveva espresso dubbi sulla gravità della situazione e si era detto "umiliato e offeso" per le limitazioni alla sua libertà durante il lockdown.  Parole finite al centro della bufera, tanto che anche oggi il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, invita i negazionisti a visitare il cimitero della città lodigiana, primo focolaio italiano ("magari capiscono qualcosa"), mentre un 28enne di Orzinuovi, il paese del bresciano più colpito dal virus, presenta un esposto alla procura di Roma contro il convegno. 

Pd e M5S contro Salvini

Dal canto suo Nicola Zingaretti, segretario del Pd, se la prende con Matteo Salvini: "Le precauzioni servono a proteggere le persone, e dire il contrario significa dire bugie. Tutto il resto è brutta demagogia, anche perché i Paesi che non hanno preso queste misure hanno le spiagge piene di fosse comuni".  Se la prende con il leader della Lega anche Davide Crippa (M5S): "Chi partecipa a convegni negazionisti in luoghi istituzionali come Salvini rifiutandosi anche di indossare strumenti di protezione individuale come la mascherina offende i familiari delle oltre 35.000 vittime del Covid-19 e rischia anche di vanificare gli sforzi di medici e infermieri e i sacrifici fatti da milioni di italiani". 

Il video di marzo

E visto che il web non perdona: sui social è spuntato un altro video, risalente a marzo, in cui il tenore toscano parlava dell'emergenza con ben altri toni rispetto a quelli usati in Senato. Tra le reazioni critiche, quella di Fedez che ha citato il caso di un suo amico "che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh".