Blue Whale, choc a scuola. "Cosa sono quei tagli sul braccio?". Interviene la polizia

Un caso ad Ancona. "Volevo provare la sfida. Ero sicuro di uscire senza troppe difficoltà"

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Loreto (Ancona), 25 maggio 2017 - Qualche taglio sul braccio è "bastato" per mandare tutti in allarme. Si sono confrontati prima tra di loro e poi i suoi compagni di classe hanno denunciato il fatto al professore a scuola e da lì, passando per la vicepreside e il dirigente scolastico, il caso è venuto a galla, terribile nella sua semplicità, quasi ingenua. "Sì, ho provato a giocare al Blue Whale, ho sentito parlarne e volevo provare", ha confessato quel ragazzino.

Poche frasi choc, fondamentali per aprire un varco su un mondo che dalla Russia passa attraverso i social e arriva in Italia fino alle piccole realtà di provincia, le più accoglienti e sicure. Quello che coetanei e professori si sono trovati davanti è il primo caso del genere nella provincia di Ancona. Il giovane ne ha appena compiuti diciotto di anni e frequenta l’alberghiero 'Einstein Nebbia' di Loreto. A una seconda domanda ha risposto: "Posso togliermi quando voglio, è solo un ‘gioco’".

Non è chiaro il motivo per cui abbia deciso di prendere parte al ‘gioco’ che istiga al suicidio. Forse voleva spezzare la noia, di sicuro aveva voglia di emulare quello che stanno facendo tantissimi ragazzi come lui in Europa. Lui, giovane dal carattere sensibile e travagliato, quasi oscuro. Venerdì scorso a scuola è arrivata la Polizia postale. Gli agenti hanno interrogato separatamente gli alunni coinvolti, uno alla volta per far sì che le loro impressioni non si influenzassero reciprocamente. Poi hanno sentito i suoi genitori che hanno collaborato al massimo. Non sapevano nulla del buco nero in cui era caduto il figlio. "Il ragazzo, la cui identità resterà protetta dall’anonimato, è rimasto incuriosito da questo ‘gioco’ ridicolo quanto micidiale – ha detto il preside dell’istituto Gabriele Torquati -. Dopo questo episodio l’allerta è massima. Temo molto l’effetto emulativo. È importante, se qualcuno nota qualcosa, denunciare subito".

Si stanno muovendo principalmente via Facebook gli agenti, i primi contatti partono sempre dal social più frequentato al mondo. Poi da lì tenteranno l’aggancio con i siti del Blue Whale, quelli che raccolgono le famose 50 prove che l’adolescente che prende parte al ‘gioco’ deve superare in una sorta di sfida fino ad arrivare a quella più estrema. Sarà molto difficile però perché nessuno di quei siti è italiano. Non si esclude nemmeno che altri ragazzi del posto fossero impegnati come lui nel gioco, per questo la Polizia ha raccolto ogni dato potesse essere utile. La prima sfida consiste proprio in atti di autolesionismo di tenore sempre crescente e pare proprio che il ragazzo stesse già iniziando ad approcciarsi alle fasi successive. Il ricovero in ospedale per il giovane non è stato necessario perché le ferite che si è procurato sono abbastanza superficiali.