Blue Monday, la master coach sfata il mito

Il giorno più triste è tutti i lunedì dell'anno, sostiene Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia

Blue Monday (Lapresse)

Blue Monday (Lapresse)

Roma, 15 gennaio 2018  - Allegria è il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell'anno che cade convenzionalmente il terzo lunedì di gennaio. E non poteva essere che di lunedì, visto che le difficoltà ad iniziare la settimana sono un male di milioni di persone, e ispirano cantanti e scrittori. Vasco Rossi nella celebre canzone Lunedì afferma "Odio quel giorno lì", e Daniel Pennac ha scritto nel suo La Lunga notte del dottor Galvan che "Tutta quella bella gente faceva il possibile per sottrarsi al lunedì mattina". Infine c'è la Legge di Murphy "Ogni lunedì mattina s'inizia una settimana che sarà peggiore di quella precedente e migliore di quella successiva".

Il Blue Monday individuato da Cliff Arnall, psicologo dell'Università di Cardiff, attraverso una controversa formula (dove le variabili sono il meteo, i debiti, i giorni passati dal Natale e quelli trascorsi dall'abbandono dei buoni propositi, e reso virale da una campagna di un'agenzia di viaggi", il giorno più triste si è trasformato in un appuntamento fisso nel mondo anglosassone, dove sono nate perfino delle organizzazioni che intervengono per aiutare le persone a superare questa difficile giornata, ovvero beatbluemonday.org.uk e bluemonday.org. 

Ma il Blue Monday è tutti i lunedì dell'anno, Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia, spiega: "Inizia l'anno, si rientra in ufficio e le vacanze di Natale sono oramai un ricordo. I pensieri riguardanti il triste ritorno alla routine affiorano e si fanno via via sempre più intensi in questo periodo. Il lavoro arretrato si ripresenta, magari ancora più amplificato, e l'angoscia comincia sottile ed anche più forte ad impossessarsi di te, senza dare tregua. Inizi a darti la colpa di essere in ritardo per aver sprecato il tuo tempo. Per non parlare delle abitudini: forse in vacanza hai assaporato la libertà di fare cose per te stesso, per la tua famiglia, e ora temi che appena torni, tutto sarà come prima di staccare, e tornerai nel gorgo dei soliti comportamenti. Siamo vittime del Blue Monday non solo oggi, ma ogni lunedì, e nemmeno lo sappiamo. Per la precisione non ci rendiamo conto del processo che il nostro cervello vive ogni domenica sera quando deve elaborare il lutto della fine del week end e iniziare la settimana".

Anche se alla base della teoria sul Blue Monday di Arnall sembra basata su variabili discutibili, e da molti è considerata pseudo-scienza, la teoria generale del giorno più triste troverebbe comunque delle conferme a livello statistico e scientifico. Secondo The Sidney Morning Herald, un sondaggio condotto in Australia dalla compagnia telefonica Telstra ha rivelato come circa 3 millennials su 4 temono fortemente il rientro al lavoro dopo le festività. 

ECCO 10 CONSIGLI PER SUPERARE IL BLUE MONDAY

Il dato cala con l'aumentare dell'età degli intervistati: si passa dal 74% nella fascia 18-24, al 69% tra i 25 e i 34 anni, al 59% tra i 35 e in 44, fino al 51% tra i 45 e i 54 anni. Michael Leiter, professore di psicologia organizzativa alla Deakin University, spiega come una paura che aumenta in base all'età in corrispondenza di ruoli di minor importanza e maggior fatica. 

Inoltre la psicologa Jacqui Manning ha aggiunto che l'infelicità al lavoro può manifestarsi con più forza dopo qualche settimana di ferie. Anche alcune aziende si sono mosse per aiutare i propri clienti a superare il Blue Monday. La Tesco offre frutta gratuitamente durante questa giornata proprio perché "Sappiamo che in questa ricorrenza è più probabile che i nostri clienti soffrano della tristezza di gennaio".