Venerdì 19 Aprile 2024

Blogger italiana liberata "Stipate in cella, è stata dura"

Alessia Piperno atterrata a Ciampino dopo 45 giorni di carcere a Teheran. Fermata durante le rivolte per la morte di una 22enne. "Non ho subito violenze"

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di Giovanni Rossi

Colazione nel carcere di Evin a Teheran. Incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lontano da occhi indiscreti, all’aeroporto di Ciampino. Cena in famiglia in zona Colli Albani. Il viaggio più avventuroso di Alessia Piperno, l’instancabile blogger arrestata il 28 settembre a Teheran durante la repressione delle proteste anti-regime per la morte di Mahsa Amini, è quello che la riporta al nido di partenza su un Falcon 900 dell’Aeronautica militare. Sono passate da poco le 18 quando la 30enne varca il portone di casa abbracciata al padre Alberto, il libraio che in queste settimane ha tenuto i rapporti con la Farnesina evitando sterili protagonismi. E aspettando. Fino all’abbraccio con la figlia.

In aeroporto è la fine di un incubo. La commozione assale anche mamma Manuela e il fratello David. Si va a casa. Alessia, piumino bluette col cappuccio e cappello verde, esce dal van (che 10’ prima l’ha prelevata da un’uscita aeroportuale secondaria) ed entra nel palazzo senza rilasciare dichiarazioni. Le uniche confidenze sono quelle al sindaco Roberto Gualtieri a Ciampino: "Sono stati 45 giorni duri", è l’estrema sintesi. Poi "la sorpresa": l’uscita dalla "cella con sei persone", dove resistere "è stato difficile ma non sono mai stata maltrattata" (precisazione importante vista la rivolta scoppiata nello stesso carcere a metà ottobre con otto morti). "Ti aspettiamo in Campidoglio", risponde il sindaco. In poche ore, mezzo governo, le camere, tutti i partiti, i rispettivi leader, e molti parlamentari si congratulano.

Si chiude così con un exploit diplomatico – graditissimo tra Palazzo Chigi e Farnesina nelle ore di massima tensione con la Francia sul caso migranti – una vicenda complessa, vista la situazione in Iran. È la stessa Meloni a dare la notizia con modalità "irrituale" durante la conferenza stampa del pomeriggio col segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La premier ringrazia "i servizi, il sottosegretario Mantovano e il ministro degli Esteri per il lavoro straordinario e silenzioso". Un "doppio canale" diplomatico e d’intelligence che provoca il lieto fine, ovvero il gesto di distensione delle autorità di Teheran. In un periodo altamente critico, l’Iran preferisce non tenere aperto anche questo fronte. E l’Italia ringrazia rimpatriando Alessia con proporzionata sobrietà.