
Milano, 1 ottobre 2018 - Marciare divisi per colpire uniti lo smog? Il pacchetto anti inquinamento atmosferico deciso dall’accordo di bacino padano del 2017 che doveva partire oggi in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte perde per qualche giorno il Piemonte. Regione e città metropolitana di Torino non si sono messe d’accordo varando norme differenti sugli orari e sulle deroghe per alcune categorie (ambulanti e artigiani). Anche per l’eventuale blocco degli euro 4 diesel merci dopo 4 giorni consecutivi di sforamento dell’allerta arancione, o addirittura il blocco degli euro 5 in caso di allerta viola decisi da Torino, ma non dalla Regione. Un mezzo pasticcio. E così in tutto il Piemonte salta l’obbligo di oggi, che presumibilmente verrà rinviato di una settimana: un incontro per decidere il da farsi è fissato per giovedì.
Resta il fatto che pur nella cornice dell’accordo ministero dell’Ambiente-regioni padane nel 2017, ognuno ha le sue regole: più severe in Emilia Romagna dove lo stop da oggi al 31 marzo 2019 riguarda anche i diesel Euro 4, più misurate in Lombardia e Veneto, cangianti in Piemonte. In Emilia Romagna il blocco degli Euro 4 è la nota più significativa, perchè incide su un gran numero di veicoli, ma in regione si osserva che lo stop diurno invernale è parzialmente bilanciato dagli incentivi (fino a 10mila euro) per la rottamazione dei veicoli commerciali, dal contributo di 191 euro per tre anni per chi acquista una auto ibrida, dalle esenzioni per lavoratori turnisti, per chi si sposta per motivi di cura, assistenza, emergenza, chi accompagna bambini a scuola, chi fa il car pooling (almeno 3 in auto da 4/5 posti) e per chi ha un reddito ISEE annuo fino a 14 mila euro.
Nell’accordo quadro per ridurre l’inquinamento atmosferico, e in primis di polveri sottili e biossido di azoto, non ci sono solo le norme sul parco auto che impattando su 1,1 milioni di veicoli ma anche quelle sul riscaldamento. Confermate in tutte le regioni le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali , le stufe o caldaiette con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti, di classe «1 stella».
Il divieto si applica solo per l’uso riscaldamento e nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti e nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio. Nonostante siano corse voci contrarie, non c’è nessun divieto di fare barbecue o di accendere i forni per il pane e della pizza. In caso del superamento dei livelli di allerta scattano misure ulteriori tra le quali la limitazione della temperatura delle abitazioni (19 gradi) e dei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali (17 gradi) e il divieto di sosta con il motore acceso per tutti i veicoli.
Basterà? Molto probabilmente no e per mancanza di poltiche sostenute dai corposi investimenti necessari. In assenza di interventi strutturali di potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità alternativa e in primis di quella in bicicletta e di quella elettrica (che resta roba per pochi) e di interventi sulle altre fonti di emissione, gli sforamenti dei limiti resteranno ancora tanti e il piano anti smog risulterà volenteroso ma inadeguato alla bisogna.
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La mia auto può circolare?
Come fare per capire se sarà possibile circolare con la propria auto? Per verificare la classe ambientale del veicolo basta collegarsi al sito ilportaledellautomobilista.it, selezionare il tipo di veicolo e inserire la targa. O si può controllare la carta di circolazione. Conoscendo l’anno di immatricolazione, tali riferimenti indicano quale normativa Euro è stata rispettata. La Ue ha emanato direttive per regolamentare le emissioni di inquinanti. In base a queste direttive, sono state individuate diverse categorie di appartenenza (foto Ansa)

La mappa dei limiti, regione per regione
In Lombardia le auto Euro 4 possono circolare e vengono bloccate le Euro 3 e inferiori. Bloccate anche le auto a benzina fino a Euro 2. In Veneto c’è il blocco dei diesel Euro 3 e precedenti. Parte il blocco dei benzina Euro 1 ed Euro 0. In Emilia Romagna blocco dei diesel Euro 4 e precedenti, blocco dei benzina Euro 0 e 1. Le deroghe riguardano i disabili, i mezzi pubblici, i medici, gli ambulanti, gli artigiani, chi vive o lavora in una zona non servita dai mezzi pubblici. Le categorie vengono stabilite dai Comuni (foto Ansa)
Multe fino a 658 euro, in campo le telecamere
Il codice della strada prevede multe da 163 a 658 euro per chi circola con veicoli soggetti a limitazione del traffico senza autorizzazione. La misura verrà applicata gradualmente sul territorio: varrà solo «nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti» in cui si siano registrati alti valori di concentrazione degli inquinanti, e in presenza di un «adeguato servizio di trasporto pubblico». In campo agenti e telecamere nelle città, tra cui Milano, dove sono coinvolte 32.500 auto e 12.500 furgoni (foto Dire)
Giorni e fasce orarie, giungla di regole
Ecco gli orari degli stop nelle quattro Regioni. In Lombardia è previsto l’orario più esteso: dalle 7.30 alle 19.30 ma non nei festivi, compresi quelli infrasettimanali. In Veneto vengono fermate le auto dalle 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì. In Emilia Romagna lo stop va dalle 8.30 alle 18.30 dei giorni feriali più la prima domenica del mese. In Piemonte è previsto lo stop definitivo per tutto l’anno e h24 per tutti i veicoli Euro 0; stop per i 12 mesi (8-19) dei diesel Euro 1 e 2, diesel Euro 3 bloccati fino al 31 marzo 2019 negli stessi orari (foto Dire)