Giovedì 18 Aprile 2024

Blitz a Rimini Sbiancato il murale con l’uomo che allatta Il sindaco: "Medioevo"

Nella notte ignoti hanno cancellato il dipinto vicino al porto canale. Il primo cittadino Sadegholvaad difende l’opera del writer Kage. Interviene anche Sgarbi: "Giusto toglierlo, violava troppe sensibilità".

Blitz a Rimini  Sbiancato il murale  con l’uomo che allatta  Il sindaco: "Medioevo"

Blitz a Rimini Sbiancato il murale con l’uomo che allatta Il sindaco: "Medioevo"

Una mano di bianco. L’uomo che allatta è stato nascosto alla vista da vernice usata come scolorina. Il murales realizzato a Rimini dal writer riminese Oliver Vicenzi alias Kage (che per l’anagrafe è ancora Veronica), è stato cancellato senza una rivendicazione. Un blitz nella notte tra lunedì e martedì che ha lasciato sul marciapiede i segni di bianco, e anche sulla scalinata che porta sulla banchina del canale nascosta al passaggio delle auto sulla via Savonarola. La cancellazione è stata condannata senza appello dal sindaco della città. "Le ’sentinelle della libertà’ hanno provveduto alla ’liberazione’ di Rimini passando una mano di vernice bianca sul murale di via Savonarola – scrive un arrabbiato Jamil Sadegholvaad, primo cittadino di Rimini -. Savonarola non a caso: c’è sempre un rogo, o un pennello che censura e cancella, nella testa degli intolleranti e dei violenti". Il sindaco ricorda il Medioevo e non è il solo. Ieri anche Vladimir Luxuria ha parlato di "epoca buia" riferendosi al murales cancellato.

La Digos indaga dopo la denuncia presentata dall’amministrazione comunale e Sadegholvaad parla di "immagini per individuare i responsabili, poi potremo dare della ‘m....’ a chi ha compiuto il suo capolavoro notturno imbrattando di vernice le scalette del porto canale". A controbattere il sindaco ci ha pensato anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi dicendogli "sbagli". Per il critico, a prescindere dal valore artistico che poteva avere quel murales, è stato giusto cancellarlo perché violava troppe sacralità, e perché l’opera seguiva la moda e la propaganda in un luogo pubblico.

I social impazzano. Il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi ha postato un fotomontaggio in cui è vestito da imbianchino intento a cancellare il murales, commentando: "Tra i principali indagati ‘il Montevecchi di turno’". Marco Tonti di Arcigay bolla come vigliacco l’atto di cancellare con vernice l’opera. "Se pensano di aver risolto il problema si sbagliano di grosso, la vita, l’amore e l’esistenza sono inarrestabili". La vicenda non è archiviata. "Faremo una raccolta fondi per finanziare un’altra opera – precisa la consigliera comunale del Pd, Annamaria Barilari -. E’ tutto in divenire, ma stiamo pensando a un vero e proprio evento alla ex colonia Enel di recente ripulita".

Intanto Kage ha le idee chiare. "Tra di noi avevamo scommesso su quanto tempo sarebbe durato...". Ed ora "mi piacerebbe rifarlo, ma non vorrei che si offendesse la comunità che utilizza la chiesa di San Nicolò, che si trova di fronte a quel muro. In fondo noi non facciamo propaganda, non facciamo politica. Se non è possibile realizzare lì un’altra opera, spero ci venga dato un altro spazio in città". Potrebbe aprirsi la disfida dei murales con il leghista Matteo Zoccarato, capogruppo in consiglio comunale: "Cerco writer per commissionare un maxi murales lungo il Corso d’Augusto" soggetto Alberto da Giussano".

Andrea Oliva