
Ponchia Prima è arrivato il cinema a rendere plausibile l’eresia che a capo dell’M16, il servizio segreto britannico all’estero, ci fosse...
Ponchia
Prima è arrivato il cinema a rendere plausibile l’eresia che a capo dell’M16, il servizio segreto britannico all’estero, ci fosse una donna. Aveva gli occhi azzurri di Judi Dench, nome in codice M, e dal debutto in Golden Eye nel 1995 fino a Spectre nel 2015 ha saputo tenere testa a 007. Una rivoluzione che portava l’autorità fuori dal clichè e toglieva muscoli al potere, a parte il cuore. Un giudice ma anche una madre. Adesso la realtà corre dietro alla profezia: in cima alla catena di comando delle spie più famose del mondo arriva Blaise Metreweli, 47 anni, che a fine anno succederà a Sir Richard Moore (dice niente il cognome?). Metreweli, con ascendenze georgiane e un curriculum da Mata Hari. Sarà indicata come C e dovrà vedersela con scenari internazionali da incubo. Insomma, quasi un film. È una svolta storica, in 116 anni di storia dell’organizzazione finora solo uomini. Gli occhi azzurri ricordano quelli della Dench, l’unica che avesse il coraggio di dire a Pierce Brosnan: "La considero un dinosauro misogino sessista, una reliquia da Guerra fredda il cui puerile fascino nel mio caso è sprecato".