Mercoledì 24 Aprile 2024

Binario sbagliato, schianto fra treni Strage di studenti: oltre 40 morti

Un convoglio su cui viaggiavano tanti giovani impatta un mezzo merci: 130 feriti e dispersi. Arrestato il capostazione: "Non ha attivato lo scambio". Si dimette il ministro, sistemi obsoleti nel mirino

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di Riccardo Jannello

Scene dall’apocalisse nella Valle di Tempes, 380 chilometri a nord della capitale ellenica, dove l’altra notte due treni si sono scontrati frontalmente causando una tragedia senza precedenti in Grecia. Il bilancio dei morti è ancora forzatamente provvisorio: almeno 41, chi nello scontro chi (sette) a causa del successivo incendio, una sessantina i dispersi, 140 persone ferite delle quali venticinque in condizioni molto gravi. Coinvolti un convoglio con 342 passeggeri e otto ferrovieri a bordo e un merci con due persone di equipaggio.

Il primo era partito da Atene poco prima delle 20 e doveva arrivare a Salonicco: portava nelle sue carrozze molti studenti universitari che avevano festeggiato nella città del Partenone l’ultimo giorno del Carnevale tradizionale. Le cause dell’ecatombe di vite è umana: in carcere è già finito il 59enne capostazione di Larissa, qualche decina di chilometri dal luogo dell’incidente e appena superata dal treno passeggeri. La polizia deve valutare le sue responsabilità e perché sullo stesso binario due convogli che viaggiavano come proiettili si sono scontrati. L’accusa è di omicidio colposo e lesioni personali per negligenza. Si sarebbe difeso dicendo di aver premuto il pulsante per attivare uno scambio, che tuttavia non avrebbe funzionato. Secondo altre fonti ha invece già ammesso le sue responsabilità.

I sindacati attaccano: il sistema ferroviario ellenico è carente di personale, non ha infrastrutture adeguate e manca la manutenzione. La motrice e le prime due carrozze dell’Atene-Salonicco sono diventate un ammasso di lamiere, la terza è deragliata. L’incendio è scoppiato quasi subito e i vigili del fuoco hanno avuto il loro da fare per domarlo e cercare di recuperare i corpi. Chi ha potuto si è gettato dal finestrino, sfondandolo con quello che poteva, altri sono stati proprio espulsi dai finestrini e sono morti per l’impatto col terreno. "Abbiamo vissuto – ha raccontato un giovane superstite – qualcosa di molto scioccante. Sono sporco del sangue delle persone che sono rimaste vittime dell’incidente". Duecento viaggiatori, incolumi o feriti leggermente, sono stati fatti proseguire per la stazione di arrivo con i pullman.

Le polemiche sono divampate assieme alle fiamme e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Kostas Karamanlis, ha rassegnato le dimissioni. "È quello che sento il dovere di fare come minimo segno di rispetto per la memoria delle vittime. Le responsabilità saranno appurate fino in fondo, non lasceremo che nulla sia nascosto sotto un tappeto", ha detto dopo avere visitato con la presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou (che ha deposto dei fiori sui vagoni), e gli altri responsabili di governo il luogo della tragedia, dov’è arrivato anche l’ex premier Alexis Tsipras. Solidarietà dai vertici della Commissione europea e del Parlamento.

La società ferroviaria greca, che ora si chiama Hellenic Train, è dal 2017 del Gruppo Ferrovie dello Stato (ma traffico e impianti sono gestiti dall’azienda pubblica Ose). Ieri sera sotto la sede della compagnia nel centro di Atene ci sono stati tafferugli, con la polizia che ha usato lacrimogeni e granate stordenti per disperdere extraparlamentari di sinistra e organizzazioni studentesche che hanno manifestato per la "tragedia annunciata". Uno striscione diceva: "I nostri morti per il loro guadagno". Intanto fuori dagli ospedali di Larissa centinaia di persone sono accorse per donare sangue ai feriti.