Coronavirus, in Trentino primo bimbo positivo al nido. Caso a Crema, tampone negativo

A Pergine primo caso a una settimana dalla riapertura degli asili: isolamento e sottoposti a tampone altri 6 bambini e 2 educatrici. Azzolina: "Rischio zero non esiste"

Primo giorno di apertura asili (Ansa)

Primo giorno di apertura asili (Ansa)

Trentino, 8 settembre 2020 - E' suonata la prima campanella e scatta subito l'allarme Coronavirus. Con il primo giorno di scuola alle spalle nella maggiorparte del Paese e dopo una sola settimana di riapertura delle strutture educative in Trentino, in un asilo di Pergine è stato trovato il primo bimbo positivo al Covid. L’episodio si è verificato in uno dei tre nidi gestiti dalla cooperativa “Città Futura”, che in questo accoglie 66 bambini, e a dare la notizia è stato il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, sulla pagina social del Comune. Sono stati posti in isolamento fiduciario e sottoposti a tampone altri 6 bambini dello stesso “gruppo classe” e due educatrici.

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La riapertura degli Istituti preoccupa anche a Crema, dove la febbre di un bambino ha fatto scattare il protocollo anti-Covid in una scuola, con tutta la classe del piccolo lasciata a casa, come riporta La Provincia di Cremona. A segnalare la temperatura sono stati, correttamente, i genitori prima dell'uscita da casa verso la scuola dell'infanzia comunale Iside Franceschini. Per il bambino niente di grave: il tampone al Sars-CoV-2 ha dato esito negativo. Il piccolo ha eseguito il tampone sabato scorso all'Asst di Crema, e il test ha dato risultato negativo. "La scuola è stata informata e bambini e docenti messi in quarantena possono, da domani, regolarmente frequentare la scuola", informa l'Ats.

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"Qualcuno pensava che in due mesi si potevano rimettere in sesto tutti i 40 mila plessi scolastici? Non sarebbe stato possibile nemmeno a un mago... Ma quello che si poteva fare, è stato fatto". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, rispondendo alle domande in commissione Istruzione al Senato. E ha aggiunto:  "Siamo consapevoli del fatto che il rischio zero non esista, anche a scuola. Proprio per questo sarà fondamentale il senso di responsabilità di ciascuno e il rispetto delle Linee guida e dei Protocolli emanati insieme alle competenti autorità sanitarie". Poi ha sottolineato: "Abbiamo letto, in questi ultimi giorni, racconti ingiusti a carico della scuola", "titoli che fanno riferimento a docenti che non volevano sottoporsi al test sierologico, che non volevano svolgere i percorsi di integrazione e recupero degli apprendimenti, che volevano dichiararsi lavoratori fragili in massa per non tornare in aula. Niente di più falso".  "Sulla scuola - ha continuato - si fanno troppe semplificazioni e narrazioni al ribasso" e "respingerò sempre con forza le insinuazioni che mirano a gettare discredito sulle istituzioni scolastiche e su chi ci lavora".

"Solo per la ripartenza di settembre - ha ricordato la ministra - abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi. Una cifra non banale. Nessun altro Paese europeo ha messo tante risorse sul capitolo ripartenza. E se consideriamo le risorse mobilitate da quando ho giurato come Ministra, a gennaio, parliamo di circa 7 miliardi che rappresentano, e credo che su questo davvero non si possa che essere tutti d'accordo, un segnale inequivocabile. La stagione dei tagli è stata archiviata". 

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