Bimba morta a Torino, il patrigno al gip: "Un tragico gioco"

Il drammatico racconto del 32enne fermato per omicidio volontario con dolo eventuale: "Ero sul balcone con Fatima, la lanciavo in aria e la riprendevo con la mamma che ci guardava da sotto"

Il palazzo dal quale è caduta la bimba a Torino (Ansa)

Il palazzo dal quale è caduta la bimba a Torino (Ansa)

Torino, 15 gennaio 2022 - "Giocavo con Fatima sul balcone. La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere...". E' il drammatico racconto al gip Agostino Pasquariello, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, di Mohssine Azhar, il 32enne fermato per la morte della bimba di tre anni caduta da un palazzo del centro di Torino. L'uomo, assistito dall'avvocato Alessandro Sena, ha ammesso di avere bevuto qualche bicchiere e di aver assunto hashish, ma ha ribadito di "non avere perso lucidità", se non quando si è reso conto che la bimba era caduta. 

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Mohssine Azhar, compagno della madre di Fatima (Ansa)

La bambina avrebbe raggiunto da sola l'abitazione del patrigno, che si trova sopra quella in cui viveva con la madre, indosso il pigiamino e le calze antiscivolo nei piedi. L'uomo, che stava bevendo con alcuni amici, l'avrebbe presa in braccio e sarebbe andato sul balcone a salutare mamma Lucia, al piano di sotto sul ballatoio. Poi quel tragico gioco, davanti allo sguardo della madre. Il pm Valentina Sellaroli ha chiesto la convalida del fermo per omicidio volontario con dolo eventuale e la misura cautelare. Il difensore di Mohssine, Alessandro Sena, ha chiesto di cambiare l'ipotesi di reato in omicidio colposo e quindi la non convalida del fermo e nessuna misura cautelare, in quanto non sussiste il pericolo di fuga. Il gip si è riservato di decidere.