Giovedì 25 Aprile 2024

Biden e Putin, la pace possibile parte dal gas

I due leader hanno bisogno di un successo diplomatico: il russo per ragioni interne, l’americano in funzione di contrasto alla Cina

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di Roberto Giardina

Sleepy Joe incontra il killer, questo potrebbe essere il titolo hollywoodiano per il summit a Ginevra tra Biden e Putin, tra il buono e il cattivo. Il presidente americano avrebbe il vizio di addormentarsi in pubblico, secondo il suo predecessore Donald Trump. E Biden, violando ogni etichetta diplomatica, qualche mese fa definì lo Zar "un gelido assassino". Biden ricorda il loro incontro quando era il vice di Obama: "Guardo nei suoi occhi e vedo che lei non ha un´anima", gli disse. Putin replicò: "Allora noi ci intendiamo". Quattro giorni fa, il presidente russo in un´intervista ha dichiarato: "i rapporti tra Russia e Usa sono giunti al punto più basso", peggio ancora che al tempo di Trump. In primavera, Putin aveva ordinato grandi manovre al confine con l´Ucraina, uno sfoggio di forze che doveva impressionare gli occidentali. Quando in aprile, Biden propose un vertice a due, al Cremlino confessarono di essere sorpresi. Le previsioni dovrebbero dunque essere pessime per l´incontro di Ginevra. Paradossalmente, c´è invece uno spiraglio di ottimismo. I due non si fidano uno dell´altro, ma sono entrambi pragmatici. E hanno entrambi bisogno di un successo, sia pure modesto. Putin deve rinsaldare il suo prestigio agli occhi dei russi. Biden deve fare i conti con gli errori di Obama in Ucraina, in Siria e in Libia. E ha appena annunciato il ritiro delle truppe dall´Afghanistan: dopo 20 anni la missione è compiuta, afferma. Ma non ci crede neppure lui. Putin sa che non è la Russia la prima preoccupazione di Washington, ma la Cina, e da campione di scacchi sa come sfruttare la situazione.

Tra Usa e Russia e Cina rischia di essere stritolata l´Europa, e Biden non può pregiudicare i rapporti con gli alleati. Le sanzioni contro Mosca le pagano gli europei, in prima linea tedeschi e italiani. Biden ha già fatto marcia indietro sul gasdotto del Baltico. Trump voleva che fossero sospesi i lavori giunti ormai agli ultimi chilometri. Ora, si potrà andare avanti, a meno di nuove sorprese. Il gas serve alla nostra Europa, e serve alla Russia per ottenere valuta. Gli europei non possono rinunciare agli scambi con la Cina, vitali per la ripresa dopo il Covid. E comunque quelli della UE sono inferiori a quelli degli Usa con Pechino. Anche i cinesi hanno reagito con ironia pubblicando una parodia dell’Ultima Cena di Leonardo, con i paesi del G7 al posto degli apostoli. E ricordano le cifre: le spese militari della Nato sono cinque volte superiori a quelle della Cina, circa 1250 miliardi di dollari contro 250.

A parole al G7 ci si è dichiarati allineati dietro l´amico americano, ma Angela Merkel guida un prudente dissenso, seguita sempre discretamente da Mario Draghi. Frau Angela è al tramonto ma è sempre la signora d´Europa, e sembra ottimista con prudenza. Agli incontri internazionali le parole contano da sempre fino a un certo punto, ieri in Cornovaglia e oggi in Svizzera. Biden sfrutterà l´incontro per pronunciare un monito solenne, ricorderà Nawalny e i diritti umani negati, ma vorrà aprire un dialogo con l´avversario dopo gli anni di Trump. Joe e Vladimir non si affronteranno come in un duello western. Se si è giunti sul fondo, basta salvare la faccia per ricominciare a risalire.