Martedì 23 Aprile 2024

Biden costretto ad agire in fretta contro la Cina

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Giampaolo

Pioli

Se parliamo di stile, il premier australiano Scott Morrison, comprando i sommergibili a propulsione atomica anglo-americani e cancellando quelli francesi già concordati, ha fatto una scorrettezza. Nel mondo delle armi, tuttavia, ogni giorno si cancellano commesse. Il ruolo di Joe Biden e di Boris Johnson è diverso perché tutto politico. Mette in gioco la fiducia tra alleati. Annunciare la creazione della "Nato del Pacifico" mentre la vera Nato non ne sapeva nulla è stato "trumpianamente" poco elegante. Per tenere il segreto, qualche americano ha addirittura mentito. Macron si è sentito pugnalato alle spalle. Ha ritirato gli ambasciatori dai due Paesi, (senza tagliare i ponti con l’America e con l’Australia) perché a sette mesi dalle elezioni presidenziali capisce che l’orgoglio francese può pesare nelle urne.

Biden sa che l’Europa ha espresso più di un distinguo nei confronti dell’aggressiva politica estera Usa verso la Cina e, volendo agire in fretta, ha ritenuto più conveniente ricucire con gli alleati in futuro, piuttosto che arrivare ad un punto di non ritorno con un pericoloso avversario. I nuovi sottomarini a propulsione nucleare, più potenti e silenziosi di quelli francesi, vogliono essere la sua "deterrenza annunciata" nei confronti di Pechino.

Ma Parigi, con la Merkel in uscita, dopo lo "schiaffo navale", potrebbe diventare l’interlocutore privilegiato degli Usa per un’eventuale rifondazione dell’Alleanza Atlantica.