Venerdì 19 Aprile 2024

Biden cancella Trump a colpi di decreto

Dal muslim ban al muro col Messico, il neo presidente segna subito la discontinuità con Donald. Priorità anti Covid: mascherine e vaccini

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Donald Trump sembra sparito, cancellato, ma non dimenticato. Per Joe Biden le prime 24 ore alla Casa Bianca hanno prodotto la firma di 27 decreti presidenziali. Una partenza a razzo per annullare le scelte del suo predecessore. Ad esempio con il ritorno all’accordo di Parigi sul clima, la cancellazione del bando sui paesi musulmani, lo stop alla costruzione del muro con il Messico. Centrale la guerra al Covid. Per "100 milioni di persone vaccinate nei primi 100 giorni", come lui richiede, è iniziato il conto alla rovescia. "Rimborseremo gli stati fino al 100% di tutti i costi rappresentati dall’uso della guardia nazionale per i vaccini. Siamo in guerra e questa guerra ha già fatto più di 400mila morti. Dobbiamo agire subito e vinceremo la pandemia insieme. Ho attivato tutti i meccanismi per applicare il defense protection act che ci permetterà di produrre più siringhe, di distribuirle più rapidamente, di fare più test e tracciare meglio i risultati. E per le mascherine si tratta di tenerle ancora per 99 giorni. E’ dura ma ce la faremo". Quindi annuncia: chiunque arrivi in aereo negli Usa dovrà sottoporsi a test anti Covid prima di partire e poi a quarantena.

Biden ha mostrato anche un grande librone di oltre 170 pagine che contiene tutti i passaggi della ’strategia federale’ per contrastare insieme a governatori e sindaci i contagi e i morti che ieri sono stati 4.170 e il mese prossimo potrebbero arrivare a 500.000. "Voglio favorire – dice il presidente – una rapida e sicura riaperture delle scuole".

In Senato proseguono intanto le conferme dei nuovi ministri e dopo la direttrice dell’NSA, la centrale che raccoglie tutti i servizi segreti, adesso si attende a breve la conferma del ministro della Difesa, l’ex generale Lloyd Austin, pronto a mobilitare i medici e le forze del Pentagono per i vaccini nei vari stati.

Ma quello che tutti gli osservatori notano in queste ore è il totale silenzio di Donald Trump, rinchiuso nella fortezza dorata di Mar-a-Lago a pensare se avrà la forza di creare o meno il ’Patriot Party’.

Anche sui canali televisivi della destra molti ex alleati tentennano nel considerarlo ancora il leader del partito repubblicano che è completamente lacerato al suo interno. C’è chi nutre dubbi sulla sua discesa in campo nel 2024, soprattutto se il Senato si orienterà a condannarlo per l’impeachment che gli impedirebbe per sempre di candidarsi a qualsiasi ruolo pubblico. Persino Jason Miller, uno dei suoi più fanatici collaboratori, ammette: "Non ha ancora deciso se ricandidarsi". Il tycoon ha un indebitamento di oltre 400 milioni di dollari e il procuratore di New York pensa sempre che la sua dichiarazione dei redditi per molti anni sia stata una frode. Senza più immunità però adesso la può pretendere.

Giampaolo Pioli