Bidelli in sciopero per la dieta, 160 bimbi a casa nel Modenese

A Gaggio di Piano una scuola elementare costretta a rimanere chiusa. Il sindaco indignato: è una motivazione da avanspettacolo

Una recente protesta a favore della scuola (foto d’archivio)

Una recente protesta a favore della scuola (foto d’archivio)

Quattro collaboratori scolastici – quelli che un tempo venivano chiamati bidelli – aderiscono a uno sciopero indetto dal sindacato Saese (Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia). Per una volta, di questi tempi, Covid o Green pass non c’entrano. Il tema della protesta riguarda infatti l’estensione nelle scuole della dieta legata ai gruppi sanguigni, teoria sviluppata alla fine degli anni Cinquanta ma che non ha finora incontrato i favori della comunità scientifica.

Aggiornamento: "Vergogna, si scusino"

La dirigente scolastica della scuola elementare Grazia Deledda di Gaggio di Piano, nel Modenese, venuta informalmente a conoscenza dell’astensione dal lavoro dei quattro ’bidelli’ per evitare disagi e disservizi a studenti e genitori, decide di chiudere il plesso. L’effetto dello sciopero, alla fine, è risultato devastante: ieri quattro persone sono riuscite a tenere a casa 160 studenti. Tutto questo è accaduto in una piccola frazione di Castelfranco Emilia, comune patria del tortellino a metà strada tra Modena e Bologna.

"Non è la prima volta che nella mia carriera – spiega la preside Vilma Baraccani – mi capita di prendere decisioni simili. Ho cercato, chiudendo la scuola, di creare il minore disagio possibile a studenti e genitori. Il rischio, infatti, che mi era stato annunciato in via informale (non sono infatti tenuta, come dirigente, a sapere chi intende aderire a uno sciopero), era quello di trovarmi 160 bambini dai 6 ai 10 anni alle 7.30 del mattino fuori dalla scuola, senza alcuna assistenza dei collaboratori scolastici assegnati al plesso. Né avrei potuto rimpiazzarli".

La nota del Saese che motivava l’agitazione non lasciava effettivamente spazio al dubbio. "Si chiedono disposizioni – si legge – per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado". E lo sciopero è stato rivolto ovviamente sia ai docenti, sia al personale Ata. A Gaggio di Piano, come ha reso noto la stessa preside, nessun docente ha aderito, ma il personale Ata invece, almeno a livello informale, aveva manifestato la propria intenzione di scioperare, in quanto evidentemente molto sensibile al tema della dieta dei gruppi sanguigni. Per cui la preside ha deciso di prendere contromisure drastiche.

Lo sciopero per promuovere l’inserimento della dieta dei gruppi sanguigni nelle scuole ha provocato l’indignazione del primo cittadino di Castelfranco, Giovanni Gargano. "Provo sincero e profondo sconcerto – ha dichiarato il sindaco, eletto con il centrosinistra –. Al netto del sacrosanto diritto di scioperare, ritengo che farlo con queste motivazioni significhi svilire il valore di un atto fondamentale qual è lo sciopero a tutela dei lavoratori. Dopo un anno e mezzo di Dad, le lezioni sono state interrotte per motivazioni a dir poco da avanspettacolo di quart’ordine. Mi auguro che i responsabili a vario titolo coinvolti, oltre a chiarire in maniera inequivocabile l’accaduto, chiedano almeno scusa".