Martedì 23 Aprile 2024

Bidella pendolare, a Milano affitti stellari. Ecco perché la casa è un lusso

La capitale economica d’Italia ha costi non più sostenibili anche per i lavoratori. Al primo posto c’è l’abitare: monolocali a oltre mille euro e singole per seicento euro

Si è fatta due calcoli e ha fatto i conti con la realtà. Milano è la città con gli affitti più cari d’Italia, i prezzi delle case sono ai massimi da 15 anni, l’inflazione è cresciuta del 12% in dodici mesi, il costo della vita è salito di conseguenza, ci sono la spesa e le bollette, "chi me lo fa fare?". Meglio il Frecciarossa, treno alta velocità Napoli-Milano, l’alba in carrozza e viaggio di ritorno al tramonto, 800 chilometri per due: un abbonamento al pendolarismo estremo.

La storia di Giuseppina Giuliano, 29 anni, collaboratrice scolastica partenopea al milanesissimo liceo artistico Boccioni, descrive forse meglio di un’indagine Istat come sta cambiando la capitale economica d’Italia. Oltre 1,4 milioni di abitanti prima della tragedia Covid, poi la fuga, e quel record non è stato più raggiunto. Fotografia socio-anagrafica: è la città dei single e delle coppie di fatto, l’approdo degli studenti universitari dall’estero (17 mila nell’ultimo anno: +13%), forse non la città ideale per una bidella che guadagna 1.165 euro al mese.

Giuseppina Giugliano, bidella pendolare (Ansa)
Giuseppina Giugliano, bidella pendolare (Ansa)

L’emergenza casa non riguarda più solo chi ha difficoltà economiche ma anche i lavoratori stabili. Per una stanza singola il mercato non scende sotto canoni da 600 euro, Airbnb e affitti brevi hanno ridotto l’offerta (-49%) e gonfiato i prezzi. Celebrando i 10 miliardi di investimenti immobiliari arrivati su Milano, il sindaco Beppe Sala aveva espresso il suo auspicio: "spero che il mercato vada verso abitazioni a prezzi più bassi".

Carissima Milano: 21 euro al metro quadro in media per una casa in affitto, vetta d’Italia (fonte Idealista). Venezia segue a 17,6 euro, solo dopo arrivano Firenze (16,3) e Bologna (15,8 euro), Roma (14 euro) e Napoli (12) sono battute per distacco. Giuseppina vive a Napoli con la famiglia, appunto. E a Milano non si può permettere "né una casa in periferia né la singola di un appartamento in condivisione". Secondo l’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, l’unità di Immobiliare.it specializzata negli studi di mercato, il canone medio di un monolocale sotto la Madonnina è di 816 euro, l’affitto mensile sale a 1.154 euro per un bilocale e servono ben 1.683 euro se si desidera abitare in una casa con tre stanze.

Ma è la media di Trilussa, con ampie differenze fra i quartieri: nel centro storico il canone medio di un monolocale supera i mille euro (+7,6% l’aumento di prezzo in 12 mesi) e per un bilocale si sfiorano i 1.500 euro (+7,5%). Fra lo sfavillante skyline di Porta Nuova, il distretto dei grattacieli green, per un appartamento con un solo vano bisogna sborsare 896 euro (+3,7%) e 1.466 euro (+8,1%) se i vani sono due. Sui Navigli, cuore liquido della movida, il prezzo mensile di un monolocale viaggia sopra i 750 euro (+3,2%) e oltre i mille euro per un bilocale (+4,4%).

Per spendere meno bisogna puntare sulla periferia dura e pura: la soluzione più economica è Bisceglie, capolinea della linea metropolitana rossa, con 581 euro al mese (-2,6%). E nel mercato della condivisione le cose non vanno meglio. Sempre secondo Immobiliare.it, Milano gode del non invidiabile primato di essere la città più cara d’Italia con il prezzo di una singola che per la prima volta nel 2022 ha sfondato quota 600 euro (per la precisione: 620), in rialzo del 20% sul 2021 e dell’8,2% rispetto alla stagione pre-Covid. Per un posto letto in doppia ne servono circa la metà (321 euro).

Alessandro Maggioni, presidente Confcooperative Habitat, ha detto: "Serve una visione dotata di pragmatismo sociale" per ribaltare il mercato del mattone e arginare "la rendita fondiaria e immobiliare". Severa è stata anche l’ultima invettiva dell’arcivescovo Mario Delpini nel tradizionale discorso alla città nella Basilica di Sant’Ambrogio: Milano è "la città che corre, la città che riqualifica quartieri e palazzi, la città che seduce i turisti e gli uomini d’affari" ma anche quella "che demolisce le case popolari e costruisce appartamenti a prezzi inaccessibili". Quasi il ritratto di una città bipolare. Proprio dopodomani Delpini incontrerà gli abitanti al Giambellino-Lorenteggio, una delle periferie popolari più disastrate della città. La sua bussola indica il polo da cui ripartire.