L’ex Bestia di Satana: "Sono rinato grazie al carcere. Fabio fu ucciso: ora lo salverei"

Mario Maccione era il 'medium' del gruppo: il mio errore più grande fu non chiedere aiuto. "Se potessi tornare indietro non farei del male al mio amico Tollis"

Maccione oggi: è libero dall’ottobre 2017 e vive in provincia di Sassari

Maccione oggi: è libero dall’ottobre 2017 e vive in provincia di Sassari

Milano, 26 marzo 2023 - Il suo nome nelle Bestie di Satana era 'Ferocity'. La sera del 17 gennaio 1998 prende parte all’agguato mortale a Fabio Tollis e Chiara Marino. Una condanna a 19 anni e due mesi di reclusione. Oggi Mario Maccione è un uomo che sta per compiere 43 anni e vive, placato, in provincia di Sassari, dedicandosi alla musica e alla scrittura.

Mario Maccione, sono trascorsi oltre venticinque anni. Cosa ricorda di quella notte di gennaio del 1998?

"Ricordo molto poco di quegli anni. Ho fatto un grande lavoro su me stesso per ricostruire ricordi ed eventi legati a quella notte. Sono ricordi confusi, con qualche particolare in più, niente di veramente importante. Ho fatto molti sforzi con l’aiuto di psicologi, analizzando sogni, ho provato anche con l’ipnosi regressiva".

Come nacquero le Bestie di Satana?

"Questo nome era inizialmente in inglese: The Beasts of Satan. È stata un’idea che ho avuto io nel 1996 per definire il nostro gruppo di amici, con l’intento di formare una banda dedita allo spiritismo perché quello era il mio interesse. Ci univa la nostra convinzione anticristiana. Ovviamente non avevamo tutti gli stessi interessi".

Lei si definiva il medium della setta.

"Non mi definivo io. All’inizio facevamo delle sedute spiritiche e io avevo il ruolo di medium".

Perché si arrivò a uccidere?

"È una domanda molto difficile a cui rispondere in poche parole. Si potrebbe scrivere un libro. Tra di noi si erano create delle situazioni di inimicizie gerarchiche, sentimentali, economiche, che non avevano a che fare né con la musica e tanto meno con il satanismo. Queste hanno portato agli omicidi".

Fabio Tollis era un suo amico. Che cosa vorrebbe dire a Michele, il padre?

"L’unica cosa che posso dire a tutta la famiglia Tollis è che, se potessi, tornerei indietro nel tempo e farei capire al Mario del 1998 che tutta quella situazione dovevo evitarla e salvare Fabio".

Ha mantenuto rapporti con qualcuno del gruppo?

"No".

La storia delle Bestie di Satana si chiuse allora? Per anni non si è smesso di parlare di altri omicidi, di strani suicidi, di sparizioni misteriose come quella di Christian Frigerio, nel 1996.

"Si sono aperte delle indagini basate su dei sospetti, sono state tutte archiviate per mancanza di prove. Penso che questa storia sia stata molto alimentata dai media più che da fatti concreti. Ho cercato, come affermato prima, di scavare nei ricordi. Posso avere dei sospetti, ma non riesco a fare dei collegamenti. Qualche anno fa durante il periodo di rielaborazione e ricostruzione dei miei ricordi ho cercato di collegare la fisionomia di Christian Frigerio a qualche evento vissuto, ma in realtà lo scambiavo per un’altra persona che ho conosciuto. Se ci sono state altre sparizioni o casi di suicidio io, personalmente, non posso saperlo perché non avevo il controllo sui miei coimputati. Ognuno era libero di fare quello che voleva. Tutto è durato nove lunghi anni. Per quanto riguarda la scomparsa di Christian Frigerio, ne ho sentito parlare per la prima volta in televisione nel 2007. Mai conosciuto in vita mia, di questo sono sicuro, non avrei problemi a parlarne".

Che cosa le hanno lasciato gli anni di carcere?

"Sono rinato grazie al carcere. Ho dedicato tutto il percorso di carcerazione al mio cambiamento e all’autoanalisi con l’aiuto di esperti. Il mio cambiamento è venuto da dentro".

Come è iniziato e come è avvenuto il suo cambiamento?

"Quando sono stato arrestato è stata dura da affrontare, però ero felice perché ero finalmente uscito da quella situazione velenosa, da quell’incubo durato troppo perché era iniziato da quando avevo 15 anni. Ero già pronto al cambiamento e ci sono voluti anni per sconfiggere i miei demoni e uscire dalle dipendenze da droga e alcool. La meditazione mi ha aiutato molto, insieme con la forza di volontà, l’attività fisica, la musica, lo studio".

Chi le è stato vicino?

"Un amore vero, la famiglia e amici veri. Ho avuto la fortuna di incontrare nel carcere di Bollate operatori e volontari capaci, persone splendide e professionali che hanno creduto in me. Sono sempre riconoscente verso queste persone".

Come vive oggi?

"Conduco una vita molto tranquilla a contatto con la natura. Ho passato due anni totalmente immerso nella natura e nella contemplazione meditativa per ripulire ogni negatività in me. Mi dedico alla musica, per ora senza pubblicizzare i miei lavori. Uscirà tra poco sulla mia pagina di Bandcamp il mio nuovo album di elettronica, ultimamente sono abbastanza attivo sui miei profili di Instagram e Facebook. Seguo il mondo delle cripto valute e creo Nft, opere artistiche in digitale protette da Blockchain Ethereum, che rendono la tua opera unica e protetta. Vivo in maniera semplice, con poche cose. A breve uscirà il mio secondo libro: Cambio vita, come uscire dalle dipendenze senza farmaci ".

Chi è oggi Mario Maccione?

"Sono una persona semplice con un vissuto difficile. Con la passione per la natura, la spiritualità, la musica e la cura del proprio corpo. Ho imparato a seguire il mio cuore".

Ripensa al passato, al Mario Maccione di allora?

"Certamente. Il passato non muore e mi insegna ogni giorno come vivere nel bene. Il Mario Maccione di un tempo era pieno di rabbia e odio perché era schiavo delle convinzioni che lui stesso si era creato. L’errore più grande che feci fu di non chiedere mai aiuto".