Berlusconi-Lario, ricorso respinto. "E' fra i più ricchi al mondo, versi l'assegno"

La sentenza della Cassazione

Silvio Berlusconi e Veronica Lario (Ansa)

Silvio Berlusconi e Veronica Lario (Ansa)

Roma, 16 maggio 2017 - Respinto il ricorso di Silvio Berlusconi  contro l'assegno in favore della ex moglie Veronica Lario. La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'appello di Milano che nel 2014 aveva ridotto l'assegno di un milione rispetto ai 3 stabiliti in primo grado: il leader di Forza Italia dovrà versare quindi due milioni di euro al mese alla Lario. Per i giudici della Suprema Corte Berlusconi "è uno degli uomini più ricchi del mondo" ed è "rilevante" la disparità dei suoi redditi rispetto a quelli della consorte. Respinto, quindi, il ricorso contro il maxiassegno. Per la Cassazione la separazione "non elide la permanenza del vincolo coniugale" e il dovere di assistenza garantendo il precedente tenore di vita.

LA SENTENZA - I due hanno divorziato nel 2014, quando il Tribunale di Monza con sentenza parziale ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio. Restava aperto il capitolo economico, su cui pendevano due procedimenti, uno a Monza - la causa di divorzio - e l'altro, appunto, a Milano, relativo alla separazione. Nelle motivazioni alla sentenza di oggi, la Cassazione sottolinea che diversamente dalla fase del divorzio, quando "cessano" i doveri di solidarietà coniugale, nelle cause di separazione "non vengono meno" gli aspetti di "natura patrimoniale", quindi l'ex coniuge più facoltoso "ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio".

La Suprema Corte ricorda dunque che i giudici d'appello, nella loro valutazione, hanno tenuto conto che "dalle dichiarazioni dei redditi presentate negli anni dal 2006 al 2010" emergeva il "reddito medio annuo" pari a "53 milioni di euro" di Silvio Berlusconi e che le classifiche Forbes lo ponevano "fra gli uomini più ricchi al mondo". Il verdetto fa riferimento alla recente sentenza sul divorzio dell'ex ministro Vittorio Grilli che ha mandato in soffitta il tenore di vita, sostenendo che il parametro di riferimento sia l'"indipendenza e l'autosufficienza economica" dell'ex coniuge. Secondo la Cassazione Veronica Lario è "incapace di produrre reddito sulla base dell'attività di attrice". In quel caso però si parlava di assegno divorzile e non di separazione.