Benzina alle stelle, città al buio. Caro bollette: un’Italia da anni 70

In poche settimane, siamo passati dall’euforia di un nuovo boom a una stretta energetica preoccupante

Bologna, piazza maggiore al buio

Bologna, piazza maggiore al buio

Roma, 9 febbraio 2022 - Dal boom all’austerity in poche settimane. Dall’Italia dei rutilanti anni Sessanta alla crisi petrolifera del 1973 con le domeniche senza auto. Un mese fa The Economist incoronava l’Italia Paese dell’anno e il ministro Brunetta esultava per il balzo del Pil, da "boom economico". Tutto vero, ma al risveglio uno spettro si aggira nel sogno italiano (che vira a incubo): l’impennata dei costi di luce, gas e carburanti.

Prezzi benzina, il servito vola a 2 euro al litro

Caro energia pesa anche sul pane: +35,8 euro all'anno. Prezzo della pasta su del 10%

Salasso benzina

La benzina non è mai stata così cara negli ultimi 10 anni: si deve tornare al 2012 per trovare il prezzo raggiunto ieri alla pompa. La verde al self a 1,819 euro al litro, il diesel supera 1,690 euro (il prezzo è il più alto da marzo 2013). Al servito il prezzo della benzina va oltre i 2 euro. Secondo le associazioni dei consumatori l’aumento si traduce in un salasso di 400 euro in più a famiglia.

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Luci spente in città

La mazzata al volante non è la sola che azzoppa il Paese. L’Italia che correva domani rischia di sbattere al buio. Centinaia di Comuni accoglieranno l’appello del sindaco di Cento (Ferrara), Edoardo Accorsi: luci spente nei monumenti principali, almeno per mezz’ora, tutti insieme, per denunciare l’insostenibile peso delle bollette. Per i comuni un aggravio di 550 milioni sulla spesa complessiva annua che finora era di circa un miliardo e 800 milioni. "Il caro bollette mette a rischio i servizi essenziali dei Comuni – dice il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari – Non vorremmo ritrovarci a dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio e erogare servizi".

Imprese in ginocchio

Lo tsunami dei rincari fa saltare i conti delle imprese: dalle grandi fabbriche (con spese triplicate o quadruplicate), a piccoli negozi. Una stangata che ha messo kappao gli impianti sportivi, in primo luogo le piscine, con aggravi allucinanti: da 10-15mila a 60mila euro al mese. Di questo passo addio boom. Sandro Bottega, patron dell’omonima azienda trevigiana che produce prosecco, nel 2019 pagava mediamente 12mila euro al mese per l’energia elettrica, lo scorso dicembre è arrivata una bolletta da 69.600 euro, "praticamente 600mila euro in più all’anno". Stesso ritornello nei distretti: le fonderie di Brescia, le ceramiche di Modena e Reggio Emilia. E se saltano i distretti, salta la spina dorsale dell’economia italiana che ha retto alle crisi del 2008, del 2011 e alla serrata obbligata del Covid, ma non può farcela con le spese energetiche che divorano gli utili.

Inflazione e salari

In questo quadro cresce pericolosamente l’inflazione. Per anni la Bce ha inseguito l’obiettivo di un’inflazione poco inferiore al 2% annuo. In gennaio l’inflazione in Italia si è attestata a quota 4,8%, ubriacata dai costi dell’energia. Mai così dal 1996. Di questo passo gli stipendi saranno erosi rapidamente dall’aumento del costo della vita. Il rischio è che si inneschi una spirale mortale per l’economia come accadeva in passato.

Spread e interessi

Allo stesso tempo si riscalda lo spread e quindi il tasso dei titoli di Stato: ieri siamo arrivati a 158 punti base, che significa un tasso dell’1,85% sui titoli decennali. Pessima notizia per uno Stato indebitato che prima o poi deve ripagare gli interessi sui debiti.

Austerity in famiglia

Che fare? Alcune multiutility, come Hera, hanno spiegato ai clienti come ridurre le spese. L’ansia da risparmio ha contagiato tutte le famiglie. Buona abitudine, direte. Epperò non è il copione di un boom sentire nella case ordini e liti: "Spegni la luce, abbassa il riscaldamento, stacca i computer, e basta coi telefonini sempre in ricarica...!". Tutto ecologicamente corretto. Purché l’alternativa del risparmio non sia finire sotto un ponte. Anche perché non si può neppure sperare in un aiuto divino. A Udine, un parroco ha dovuto chiudere una delle sue chiese dopo aver ricevuto una bolletta da 6mila euro per il riscaldamento. Ora il governo promette nuovi aiuti: si accettano miracoli.