Martedì 23 Aprile 2024

Benetton verso la minoranza di Aspi Compensazioni e pedaggi, si tratta

Atlantia vuole limitare la riduzione prezzi al 5%. Mandato all’ad per una nuova proposta, martedì il Cdm.

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Evitare la revoca della concessione accettando la perdita del controllo di Atlantia su Aspi e un piano di indennizziinvestimenti aggiuntivi da 3 miliardi purché bilanciato dall’ingresso di capitali freschi, da una riduzione massima del 5% delle tariffe autostradali e dalla modifica dell’articolo 35 del Milleproghe che, declassando il valore dell’indennizzo in caso di revoca da 23 a 7 miliardi, ha reso quasi impossibile alla società finanziarsi sul mercato. Questo sarebbe l’orientamento dei cda di Atlantia che ha dato mandato al suo ad di presentare tra oggi e domani una proposta migliorata. L’ipotesi di un’intesa è realistica, ieri il titolo Atlantia è cresciuto del 2,13% in Borsa. Anche se, nella notte, reduce dall’incontro con il premier olandese Rutte sul dossier fondi europei, Giuseppe Conte è stato netto: "Se da Autostrade non arriva proposta irrinunciabile, l’esito è segnato".

Di sicuro dopo tanti rinvii e la perdurante spaccatura tra i M5s e Leu che spingono per la revoca e i più cauti PdIv, "il dossier va chiuso", ha detto ancora Conte ("ma non faccio l’indovino"). Il nodo verrà portato nei cdm di lunedì e, soprattutto, martedì. "Nei prossimi giorni – aveva spiegato in mattinata il premier – si completerà la procedura di revoca in corso". L’unica possibilità per Aspi a questo punto è avanzare la "proposta a cui il governo non può dire di no".

I cinquestelle continuano a spingere per la revoca, Iv per un accordo con forti compensazioni, il Pd pare orientato ad un aumento di capitale che diluisca la quota di Aspi in mano ad Atlanta, portandola dall’attuale 88% al 30-40%. Per evitare di finanziare i Benetton (inaccettabile per M5S), lo strumento sarebbe un aumento di capitale di Aspi, sottoscritto dal fondo F2i, Cassa Depositi e Prestiti, Poste vita e da alcune casse previdenziali (Cassa Forense, Enpam, Inarcassa, Cassa geometri) e dal fondo australiano Maquarie. In questo senso spingerebbe il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, in sintonia con il premier.

Atlantia pare rassegnata a cedere il controllo, anche perché l’alternativa è per lei peggiore e l’ingresso di nuovi soci rafforzerebbe patrimonialmente la società. Ma non sarà facile farlo digerire (per ragioni opposte) a M5sLeu e Iv. "Il nodo vero per l’accordo con Atlantia è trovare un’intesa sul piano di compensazioni. Aspi (il cui ad, Roberto Tomasi, è indagato nell’inchiesta sui pannelli fonoassorbenti sistemati sulla rete autostradale italiana, non in quanto ad, ma per la presenza nel ‘comitato nuove opere’) non vuole andare oltre 3 miliardi, vorrebbe limitare il taglio delle tariffe al 5% per due o tre anni mentre il governo chiede almeno il 5% (10% in Liguria) fino alla scadenza della concessione, nel 2038. Una proposta formale è attesa per oggi, massimo domani. Poi toccherà al Cdm decidere. O accordo o revoca.

Alessandro Farruggia