Mercoledì 24 Aprile 2024

Willy Monteiro, i killer si vantavano sui social. "Bella rissa"

Il 20enne ucciso per difendere un amico, choc in paese: "I due fratelli attaccavano sempre briga". I post cancellati e il video dopo l’omicidio di Willy

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"Essere maledetto mi benedice". E ancora "la vita in ginocchio fatela fa a l’altri". Frasi da ‘duri’, muscoli pompati, tatuaggi in bellavista e il sottofondo di canzoni trap che esaltano i soldi, il lusso, il sesso, la droga. Racchiuso negli scatti pubblicati sui social (da cui sono stati cancellate frasi del tipo: "Domani rissa, che bello"), è questo il ritratto di Gabriele Bianchi, 25 anni e un figlio in arrivo, e di suo fratello Marco, 24. E proprio sulla pagina Facebook di Gabriele Bianchi c’è un ultimo video, a tratti volgare, pubblicato domenica mattina alle 6,39 cioè quando Willy era già morto. Un dettaglio agghiacciante che non è passato inosservato. "È davvero sconcertante che manco tre ore dopo aver ucciso quel ragazzo si diverte con questi video", commenta un utente. In comune i due fratelli, arrestati all’alba di domenica scorsa insieme a due loro amici – Francesco Belleggia, 23 anni, e Mario Pincarelli, 22 – per aver brutalmente ucciso il ventunenne Willy Monteiro Duarte, oltre alla scritta ‘famiglia’ impressa sul ventre, hanno la passione per le Mixed martial arts, sport di combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l’utilizzo di tutte le tecniche delle arti marziali ma anche di discipline quali lotta libera, grappling, pugilato kickboxing. Violenza pura che i due, contravvenendo non solo a qualsivoglia etica sportiva ma anche alle più basilari regole della strada, esercitavano per accrescere il potere del branco tra i vicoli di Artena e Colleferro. Tanto che, erano in tanti a temerli.

Morte di Willy, interrogatori in corso. Alessandro Bianchi: "Miei fratelli persone di cuore"

Definiti dagli abitanti del luogo delle teste calde, pronti a scatenare risse, spavaldi, violenti, attaccabrighe e spesso su di giri, i fratelli Bianchi avevano alle spalle precedenti per lesioni e droga. "Li conoscevano tutti qui. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi – racconta Alessandro, un amico di Willy –. E anche gli amici non sono da meno. La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare". Tra gli arrestati attualmente a Rebibbia con l’accusa, per il momento, di omicidio preterintenzionale, Pincarelli aveva conquistato le cronache recenti dopo che, entrato in un bar senza mascherina, aveva colpito con calci e pugni l’agente della Polizia Municipale che lo aveva richiamato al rispetto delle regole.

Dietro a questi "barbari di Artena" per usare le parole del parroco di Colleferro, Don Luciano vi è la "mancanza di valori condivisi, lo smarrimento del senso della ragione" ma anche l’emergere prepotente della "cultura dei Superman, della forza, della violenza cieca e gratuita". Domani per i 4 – ai quali, nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Willy, si è aggiunta una quinta persona presente sul luogo del delitto, le cui responsabilità devono ancora essere accertate – è fissato l’interrogatorio di convalida dell’arresto.