Mercoledì 17 Aprile 2024

Becciu perdonato, ma il ritorno è lontano

Il retroscena sulla cena di Francesco a casa del cardinale: gesto paterno senza volontà di riabilitare. Il Vaticano: nessuna impunità

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di Nina Fabrizio

Dopo l’emozione dell’inaspettato abbraccio misericordioso del Papa, proprio nell’appartamento che ancora conserva in Vaticano, don Angelo Becciu, l’ex potente cardinale della prima era Bergoglio ma poi bruscamente destituito dallo stesso Francesco dopo lo scandalo del Palazzo di Londra, è volato ieri a casa sua, in Sardegna, a godere dell’accoglienza della sua diocesi di Ozieri, nel Nuorese, e di tutti gli amici di Pattada, dove è nato, che anche in questi mesi di tribolazione non lo hanno privato della stima e della fiducia.

Il gesto ’paterno’ di Francesco, nel giorno della Festa del sacerdozio, che tradizionalmente per anni hanno celebrato insieme con un pranzo riservato allargato ai parroci romani, ha consentito a Becciu di fare ritorno tra la sua gente per la Pasqua restituito di quell’onore che nell’animo di un sardo vale più di qualsiasi privilegio o bene materiale. Persino un altro sardo come lui, Arturo Parisi, amico di vecchia data ma dalla biografia parecchio distante, gli ha tributato pubblicamente su Facebook stima e amicizia.

Per Becciu, tuttavia, le belle sorprese finiscono qui e la strada del ritorno in Vaticano si presenta ancora lastricata di spine. "C’è un registro giudiziario e c’è un registro pastorale", dicono ora in Vaticano a mente fredda, commentando il gesto inedito di Bergoglio. Addirittura, secondo alcuni, il Papa stesso "non avrebbe inteso affatto riabilitare" il suo ex Sostituto.

L’inchiesta sugli affari della Segreteria di stato a Londra, sia con il fondo speculativo Centurion, sia con gli azzardati investimenti immobiliari come l’acquisto e la riqualificazione di un edificio di lusso nella centralissima Sloane Avenue, a Chelsea (acquistato peraltro dagli eredi dei magnati dei magazzini Harrods con cui il Vaticano ha legami dall’epoca di Pio XII), va avanti e sarà senza sconti. Tutti gli osservatori vaticani hanno infatti udito bene quello che il Papa ha scandito il 27 marzo scorso presiedendo l’inaugurazione dell’anno giudiziario: sta per essere modificata la normativa penale per mettere alle spalle privilegi del passato. I processi dovranno svolgersi rispettando "l’uguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non più consoni alle responsabilità che a ciascuno competono nell’edificazione della Chiesa".

Insomma, nessuna impunità per i cardinali. Un passaggio che tutti hanno letto pensando a Becciu ma anche a un altro protagonista dell’ultima rovinosa stagione affaristica della Segreteria di Stato, quel monsignor Alberto Perlasca, dominus di tante operazioni opache, che nonostante abbia ricevuto il foglio di via, continua a risiedere a Santa Marta, la stessa in cui vive il Papa, senza battere ciglio.