"Basta, siamo al mare Non è un ospedale"

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di Manuel Spadazzi

Rimini, tra i gelati e le mascherine. Poche, a dire il vero. In spiaggia le indossano costantemente solo i bagnini e i dipendenti dei locali. Per molti bagnanti, in Romagna, il Covid sembra già un pallido ricordo. Sarà che i contagi sono ormai non più di 2 o 3 al giorno (ma ieri ci sono state altre 2 vittime tra Rimini e Ravenna). Sarà che se uno sceglie di fare la vacanza a Rimini "viene per divertirsi, non per sentirsi in un ospedale". A parte i cartelli che ricordano le misure di sicurezza, le distanze leggermente più ampie tra gli ombrelloni, le mascherine portate dal personale di stabilimenti balneari e locali, l’estate sta scorrendo come sempre. L’unica differenza col passato"è che i turisti sono pochi. Per ora si lavora discretamente solo il weekend", allarga le braccia Antonio Salvatori, titolare dell’hotel Villa Rosa Riviera. Quelli che ci sono, li riconosci quasi subito, specie in spiaggia. I turisti sono praticamente gli unici ad arrivare sotto l’ombrellone con la mascherina. Soprattutto i lombardi. "Noi abbiamo perso un zio, per colpa del Covid, e un paio di cari amici di famiglia", racconta Giovanni, in vacanza qui da sabato con moglie e figlio.

Qualcuno protesta. Chiama il bagnino appena vede un gruppo di ragazzi che chiacchiera o è in fila per una birra al chiringuito. "Scene che si ripetono tutti i giorni – ammette Aaron Zoffoli, titolare del bagno 42 –. Appena si radunano in sei o sette, c’è subito qualcuno che punta il dito e dice: quello è un assembramento. Questa caccia agli assembramenti mi pare eccessiva. E poi perché sette persone non possono stare sedute vicine nel bar di spiaggia, mentre vedi la calca sugli autobus e sui treni?". Sui mezzi la mascherina è obbligatoria, in spiaggia no. "Ma noi ce la stiamo mettendo tutta per far osservare le distanze e le norme – assicura Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud – e in generale c’è molto rispetto per le regole. Ma chi sta sotto il suo ombrellone non deve mica portare la mascherina".

I controlli ci sono, ma per ora le forze dell’ordine non hanno fatto verbali. Domenica scorsa polizia e vigili (con i cani antidroga...) hanno fatto un blitz tra gli ombrelloni della zona di Marina centro. Soltanto un avvertimento, zero multe. Ogni fine settimana si ripetono le segnalazioni di presunti assembramenti sulla spiaggia all’ora dell’aperitivo, ma finora non ci sono stati verbali. Gli unici a essere sanzionati sono stati, di sera, alcuni locali e quelle (poche) discoteche aperte del. Già, ma gran parte dei locali da ballo resta chiusa, non avendo spazi esterni. Uno stop che il governo ha prolungato fino al 31 luglio. "Intanto proliferano feste in cantine e aziende agricole, e con la scusa di far assaggiare i prodotti si fa ballare la gente – tuona Gianni Indino, il presidente di Silb-Confcommercio – Gli unici posti sicuri dove ballare sono le discoteche, dove c’è personale adeguato che controlla. Lancio il mio appello al governo: riapra subito tutti i locali".