Martedì 23 Aprile 2024

Basta divieti Libertà di gioco nei cortili

Monica

Peruzzi

Ciao Paolo, scusa ma vorrei ricordare che i giardini condominiali non sono campi da calcio e bisognerebbe che tuo figlio, insieme agli altri ragazzi, lo capisse. Paolo è il padre di un ragazzo di 14 anni che, dopo mesi di lockdown lontano dagli amici, è finalmente arrivato al mare. Il messaggio è dell’amministratore di condominio di una località di mare livornese, allertato da qualche vicino di casa, infastidito dai giochi dei bambini. Ragazzini convinti di essersi guadagnati un po’ di spensieratezza, dopo i sacrifici doverosamente fatti per mettere al sicuro le loro vite, certamente, ma soprattutto quelle dei loro nonni, degli anziani. Convinti di poter tornare a correre, andare in bici, giocare a pallone. Convinti che una volta lasciata alle spalle l’emergenza, tutti insieme, avremmo potuto gioire della vita che torna nei cortili, per le strade e nelle piazze (anche se porta con sé qualche schiamazzo). Che illusi, i ragazzi. Si sono illusi per settimane che le scuole avrebbero riaperto i battenti. Si sono illusi che sarebbero stati in cima alla lista delle priorità, quando si sono allentate le maglie della quarantena. Si sono illusi che, almeno in vacanza, l’atmosfera di festa avrebbe contagiato anche i meno tolleranti. Poi si sono svegliati con la suoneria di quel messaggio, che ha fatto ripiombare tutti nell’intreccio inestricabile di divieti, regole e imposizioni, che ha svuotato i nostri cortili, li ha resi silenziosi templi del riposo dei grandi. É solo un piccolo tassello di un problema complesso, ma fa pensare a come l’infanzia sia sempre meno centrale in ogni aspetto della vita pubblica. Fioccano i divieti, ma mancano le politiche a sostegno della famiglia, delle mamme, della natalità. Uno scenario desolante che si intreccia alle previsioni dell’Istat sul calo delle nascite per il 2021: 40mila nati in meno. Per invertire la rotta, servono politiche lungimiranti ma, nell’attesa, allentare la stretta, togliere i cartelli “vietato giocare a palla” nei cortili e permettere ai bambini di tornare a fare i bambini, sarebbe un buon segnale. Con buona pace dei vicini più intransigenti.