Bassetti promuove Sputnik. E Salvini: imitiamo San Marino

Il sottosegretario Sileri rilancia: protetti già con una sola dose. Il presidente della Toscana: . "Autorizzate l’antidoto russo"

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"Bisogna finirla di fare ideologia sui vaccini anti-Covid. Non si può valutare un vaccino perché lo produce uno Stato che non ti è simpatico. Se il vaccino è buono lo è a prescindere da chi lo ha prodotto. Il vaccino Sputnik stando ai dati pubblicati è un buon vaccino. L’Aifa si deve rendere conto che deve venire incontro ai vaccini e non andargli contro". Parole firmate da Matteo Bassetti, primario della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Bassetti vira poi sul vaccino di AstraZeneca: "Probabilmente tra poco ci troveremo a dire che questo vaccino andrà bene anche per gli over 65. AstraZeneca non è un vaccino di serie B".

Sulla stessa lunghezza d’onda di Bassetti anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: "Spero possa essere autorizzato anche lo Sputnik - dice - In ogni caso più saranno i vaccini consentiti e più ne arriveranno, perché è evidente che chi si trova in condizione di monopolio destina le dosi ad altri luoghi, e non vado oltre sui motivi". Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, prende una posizione netta: "Danimarca, Austria, Slovacchia e Ungheria hanno fatto bene" a sorpassare l’Ema sui vaccini. "Domani (oggi, ndr) incontro un ministro di San Marino. Stanno vaccinando più veloci loro che sono 35mila di quanto non stanno facendo paesi europei che aspettano dall’Europa quello che non sta arrivando". Poi: "Se gli austriaci guardano a Israele fanno bene, se San Marino guarda alla Russia fa bene. Dovremmo fare altrettanto e cominciare a produrre in Italia".

Sul caso vaccini e nello specifico sull’opportunità della singola dose è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Pier paolo Sileri: "Bisogna valutare la possibilità della singola dose per quanto riguarda Pfizer e Moderna, e fare la seconda più avanti rispetto a quanto previsto dalle linee guida vista la carenza e il fatto che è dimostrato che la prima dose è comunque molto protettiva", ha spiegato. Poi: "La decisione spetta all’Agenzia italiana del farmaco. Il principio - ha chiarito Sileri - non può essere molto diverso da chi ha avuto il virus e fa il vaccino entro i sei mesi. Una cosa è certa: si può andare oltre le tre, quattro settimane indicate". Riferendosi quindi al Piano vaccinale, Sileri ha sottolineato come "il meccanismo si inceppa a livello regionale, alcune Regioni sono indietro perché c’era già una sofferenza dei dipartimenti di prevenzione. Inoltre c’è stato anche qualche ‘furbetto del vaccino’ che è stato vaccinato non avendone ancora diritto".