Mercoledì 24 Aprile 2024

Basket, basta manovre nell'ombra

Forlì, 20 dicembre 2014 - Il salvataggio della FulgorLibertas operato ieri non può piacere ai tifosi. Non così, un modo che ricorda l’accanimento terapeutico. La conseguenza più immediata è sconfortante: la parentesi dei 18enni in campo non doveva ripetersi, invece torneranno in campo domenica a Verona, trasformando definitivamente Forlì nella barzelletta dello sport italiano. Non certo per colpa di quei ragazzi, ma delle promesse non mantenute e delle incapacità che stanno alle loro spalle. Intendiamoci: nel febbraio 2013 il presunto azionariato popolare raccolse molto meno dei 10mila euro che alcuni ignoti hanno versato per far sopravvivere la FulgorLibertas. E – l’abbiamo già scritto – Forlì ha bisogno di ripartire dal basso: se qualcuno ha la forza di progettare un futuro senza Boccio, questo è senz’altro positivo. Ma c’è davvero, questo progetto? Per ora non si vede. Non più tardi di trentasei ore fa, si era preso atto che non c’erano margini di manovra per salvare il basket: è cambiato qualcosa? Di promesse legate al futuro e di idee nebulose i tifosi ne hanno a buon diritto le tasche piene. Chiunque ci sia dietro le quinte, si faccia avanti e spieghi: se c’è una speranza, o se sarà un altro gradino verso l’abisso. La città ha bisogno di capire: comanda ancora Boccio, è iniziata la restaurazione dei vecchi soci o c’è una terza ipotesi?

Un’ultima considerazione sull’attuale patron, nel quale il grande Alberto Bucci ripone ancora qualche speranza. Finora ha faticato a pagare anche gli importi più bassi. Per la seconda volta ha evitato il fallimento di un soffio, e mai per merito suo. Di fatto, il suo bluff – di questo si è trattato – è già finito.