Martedì 23 Aprile 2024

Barbara, ribelle di casa Berlusconi Una supermamma al... Quinto figlio

Altro fiocco azzurro per la terzogenita dell’ex premier, l’anticonformista della casata di Arcore. La love story con Pato, le critiche al padre, gli incarichi in azienda: 37 anni senza fermarsi mai

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di Viviana

Ponchia

Una promessa è una promessa. Anche se fatta su Instagram. Anche se a farla è una donna imprevedibile che, malgrado il cognome, ha sempre detto di stimare Bertinotti e di essere affascinata da Marx: "Speriamo che questa volta sia femmina, oppure mi toccherà chiamarlo Quinto". Ecco fatto.

Dopo Alessandro, Edoardo, Leone e Francesco Amos, a 37 anni Barbara Berlusconi, considerata la ribelle di famiglia, ha onorato l’impegno dando al suo ultimo bambino un nome da imperatore, Ettore Quinto. La casata si allarga ancora, per la bambina c’è tempo, auguri a tutti.

Il quattordicesimo nipote di nonno Silvio, il terzo figlio nato dalla relazione con l’imprenditore immobiliare Lorenzo Guerrieri, è venuto al mondo ieri notte in una clinica svizzera. Proprio come la mamma, che nell’estate del 1984 inaugurò la covata del futuro presidente del consiglio e di Veronica Lario ed ebbe come padrino di battesimo Bettino Craxi. Attorno a Quinto (terza generazione di Berlusconi, per mettersi al passo con gli Agnelli bisogna darsi da fare) ruotano schegge pesanti della storia italiana recente e un impero stimato sui 4 miliardi di euro. Erediteranno appunto in 14.

Sul versante Pier Silvio ci sono Lucrezia, Lorenzo Mattia e Sofia Valentina. Su quello Marina si schierano Gabriele e Silvio. Poi ci sono i figli di Eleonora: Riccardo, Flora e Artemisia. Mentre il piccolo Luigi è appena diventato papà di Emanuele Silvio. Cene di Natale affollatissime, quote societarie distribuite con oculatezza. Barbara ha tempo di fare la mamma perché siede nel consiglio di amministrazione ma non ha al momento incarichi operativi. L’esperienza come vicepresidente e ad del Milan, cominciata mentre finiva la storia d’amore con il calciatore brasiliano Alexandre Pato e conclusa nel 2017 dopo la cessione della squadra ai cinesi, ha lasciato tracce che rendono la sua biografia ancora più interessante. Dalle poche uscite deliberate (quindi non valgono le foto compromettenti all’uscita di una discoteca di Milano), è evidente che Barbara Berlusconi ama la famiglia ma non la subisce.

"A volte mi è capitato di non essere in sintonia con il pensiero e le azioni politiche di Silvio Berlusconi, non per questo sono una cattiva figlia e non per questo amo meno mio padre. Ho per lui grande ammirazione, ma mi riservo di avere un approccio intellettualmente critico alla vita". Critico. Come quando anni fa le scappò di dire sul Fatto Quotidiano, il giornale nemico di papà, che la partitaccia di Supercoppa fra Milan e Juve a Gedda non si doveva fare, "non in un Paese che non rispetta la condizione femminile". Dalle pagine di Libero, Renato Farina l’aveva chiamata "miracolata", "ingrata" e "l’altra velina", alludendo alla lettera a Repubblica in cui Veronica Lario denunciava i "difetti" del marito. Instancabile, la ragazza aveva replicato con un’ennesima missiva: "Perché avrei tradito mio padre? Miracolata io? Certo che lo sono, ma la lista è lunga…".

Questo la rende madre di cinque un po’ speciale, non solo materia da rotocalco di cui raccontare gli amori, che pure ci stanno e fanno simpatia. Barbara Berlusconi dichiara di non perdere tempo a farsi corteggiare, chi corteggia è lei. Avverte: "Nessuno può dirmi chi amare". Lorenzo Guerrieri, 32 anni, lo ha rimorchiato quando faceva il barman per pagarsi gli studi in Economia alla Bicocca. Giorgio Valaguzza, padre dei suoi primi due bambini, è stato invece un colpo di fulmine a Porto Rotondo, 16 anni lei e 22 lui, un assedio da cui il ragazzo voleva prendere le distanze.

Testarda, impulsiva. Il piercing alla lingua e la triennale in Filosofia con tesi sui concetti di benessere, libertà e giustizia nel pensiero di Amantya Sen, economista indiano. Da piccola aveva studiato canto e danza per fare l’attrice, a 20 anni era già nel cda Fininvest. Un po’ di tempo per riordinare le idee e c’era già il suo primo maschietto a tenerla sveglia.