Barbablù inglese incastrato dal cervello della moglie morta

In carcere per l'uccisione della compagna, ora si scopre che avrebbe strangolato anni prima anche la consorte

Ian Stewart con la scrittrice Helen Bailey

Ian Stewart con la scrittrice Helen Bailey

Londra, 20 gennaio 2022 - Già in carcere per l’uccisione della compagna, ieri il 61enne Ian Stewart è tornato davanti ai giudici accusato dell’omicidio della moglie, sei anni prima. A tradire il killer sarebbe stata una prova impensabile, custodita nei resti del cervello della moglie, donato alla scienza in base alle volontà espresse nel testamento della donna. Infatti, nonostante Ian Stewart avesse fatto cremare il corpo della moglie Diane (nella foto a destra), nel 2010, il suo cervello era stato tenuto da parte e sarebbero stati proprio gli scienziati a capire, dall’esame dei tessuti, che la donna non sarebbe morta di cause naturali, bensì per asfissione. Stewart l’avrebbe infatti soffocata, e avrebbe poi raccontato di averla trovata "accasciata a terra" quando era rientrato a casa. L’uomo ha detto di aver chiamato subito un’ambulanza ma che questa era arrivata "troppo tardi" per salvare la donna. Stewart aveva anche raccontato che la moglie soffriva di crisi epilettiche, anche se la donna non accusava crisi di epilessia da almeno 18 anni. Insospettita, la sorella di Diane aveva chiamato il medico legale per chiedere più spiegazioni, ma quella telefonata gli era costata cara, ottenendo una reazione rabbiosa da parte di Ian, che avrebbe poi litigato con la cognata. Poco dopo la morte della 47enne Diane, con cui Stewart ha due figli, l’uomo si era comportato in modo strano, comprandosi una macchina sportiva e frequentando giovani donne. Al funerale della moglie era sembrato "troppo calmo" e in disparte.

Poi si era concentrato sul ’dating online’ ed è stato proprio su un sito per vedovi che aveva conosciuto la nuova partner, Helen Bailey, una scrittrice di successo di libri per ragazzi, con cui era presto andato a vivere. Ma l’idillio durò poco e Stewart l’ha ammazzata buttandone il corpo nel pozzo nero sotto le fondamenta della loro casa, pur di accaparrarsi della fortuna della donna, che ammontava a circa 4,5 milioni di euro. Al tempo, l’uomo aveva raccontato agli agenti che Helen se ne era andata insieme al cane, per "prendersi un po’ di spazio". Invece, fu lui a farla fuori soffocandola e poi, per evitare che la presenza del cane destasse sospetto (Helen non andava da nessuna parte senza la sua adorata bestiola) aveva ucciso pure quello. Nel nuovo processo per l’assassinio della moglie, l’accusa ieri ha dichiarato: "Il resoconto fornito da Stewart è direttamente contraddetto dall’evidenza medica".