Mercoledì 24 Aprile 2024

Banditi armati in casa del calciatore Preso in ostaggio con moglie e figlio

Notte da incubo per il difensore inglese della Roma Smalling. I rapinatori italiani filmati dalle telecamere. Portati via soldi, gioielli e tre Rolex: un bottino da alcune decine di migliaia di euro

di Paolo Franci

Il terrore per Chris Smalling e la sua famiglia si è arrampicato nel buio e nel silenzio. I ladri, prima dell’alba, scavalcano il muro di cinta della villa adagiata nel verde sull’Appia Pignatelli, zona esclusiva della capitale. Entrano in giardino e vanno diretti alla finestra della camera da letto. Lì, ci sono le inferriate, belle solide. Ma ormai, nelle zone residenziali si attraversano senza fare rumore. In alcuni casi, i ladri fanno uso di liquidi anestetici che vengono spruzzati per rendere profondissimo il sonno di chi sta già dormendo. Non si sa se per il forte difensore inglese della Roma sia stata utilizzata questa tecnica, fatto sta che i banditi riescono a scardinare la finestra della camera da letto e a entrare in casa. All’interno c’è Chris, sua moglie Sam Cooke, il loro figlioletto di due anni, la sorella e la suocera del calciatore. I rapinatori, armati di pistola, non perdono tempo e costringono Chris e Sam ad aprire la cassaforte nella quale c’è un bottino non da poco: soldi (300 euro), gioielli di valore e tre orologi Rolex. In tutto, oggetti da decine di migliaia di euro. Riempita la borsa con soldi e preziosi, i ladri si danno alla fuga e Chris, sconvolto, attorno all’alba chiama la polizia. Dalle prime ricostruzioni i rapinatori sarebbero italiani e gli investigatori hanno iniziato la capillare opera di verifica con le diverse telecamere presenti nella zona.

E non escludono che ci si possa trovare di fronte a un vero e proprio filone che – le indagini puntano anche in questa direzione – farebbe pensare all’esistenza di una ‘banda dell’inferriata’ che colpisce i calciatori. Il sospetto nasce dal fatto che anche l’allenatore della Roma Paulo Fonseca nel novembre scorso a Monteverde (ma la casa era vuota) e l’attaccante della Lazio Joaquim Correa siano stati colpiti con la stessa tecnica: inferriata divelta e via. A Fonseca furono portati via orologi di grande valore e subito si pensò a una banda di professionisti per la ‘pulizia’ e il silenzio con cui entrarono in azione, senza lasciare lo straccio di un’impronta nella casa del tecnico giallorosso.

La ‘maledizione giallorossa’ però – che nulla ha ache vedere con il campo di calcio – ha conosciuto tante, troppe vittime nella capitale. Nel febbraio scorso Stephan El Shaarawy insegue e blocca un topo d’auto che stava rubando la sua Porsche. Il 19 giugno dell’anno scorso, in centro, due ragazzi in scooter e armati di pistola tentano di strappare il Rolex a Bryan Cristante a un semaforo. Lui si divincola, dà gas e scampa alla rapina. Quattro anni, fa, nell’ottobre del 2016 mentre Edin Dzeko è in trasferta in Emilia per il match con il Sassuolo, i ladri entrano in casa sua mentre la moglie Amra e le figliolette dormono. Il bottino è modesto ma lo choc enorme. Nell’aprile di quell’anno, tocca a Radja Nainggolan. Lui e la moglie di casa escono di casa per pochi minuti e non inseriscono l’allarme né chiudono la porta blindata: il tempo necessario per i ladri che aprono la porta con una lastra per radiografie rubando 30mila euro e 15 orologi di grande valore. E, ancora, nel 2014 viene svaligiata la casa di Gervinho, mentre a casa Balzaretti, ai Parioli, senza che la porta sia forzata, spariscono gioielli per centomila euro. E ancora prima, Juan, Panucci, Delvecchio ed Emerson subiscono furti in villa con danni ingenti nella zona di Casal Palocco, il ‘quartiere dei calciatori’ della Roma.

Ma anche atleti di altre società hanno subito furti e rapine. Tra loro, Luca Toni, che si è visto entrare in casa tre banditi, e Claudio Marchisio, la cui villa è stata presa d’assalto da ben quattro malviventi.