Giovedì 18 Aprile 2024

Banchi e scuolabus, corsa contro il tempo Via libera alla chiamata veloce dei prof

Domani giornata decisiva per l’intesa sul trasporto pubblico. La ministra De Micheli rassicura: "Partiremo da una capienza dell’80%".

Migration

Giornata decisiva, quella di domani, per arrivare a un’intesa tra governo e autonomie locali sul trasporto pubblico e le misure di prevenzione contro i rischi Covid, in vista della riapertura della scuola. Ma intanto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rassicura sull’inizio, per i primi di settembre, dei corsi di recupero per gli studenti. Che inizieranno regolarmente tra pochi giorni, all’inizio di settembre, e saranno svolti in presenza e in alcuni casi a distanza. Nessun ritardo, assicurano dal ministero di viale Trastevere, ma i timori di tipo sanitario - e didattico - restano tutti.

Rassicurazioni anche sulla ‘chiamata veloce’ dei prof, che "consente a chi è in graduatoria, ma non ha ottenuto il ruolo con la normale tornata di assunzioni – ricorda il ministero –, di poter presentare domanda in un’altra regione dove ci sono posti disponibili per ottenere prima la cattedra a tempo indeterminato", ma il 14 si avvicina e le incognite restano comunque tante. Come i nodi degli spazi e dei trasporti, in particolare degli scuolabus. "Credo partiremo da una capienza dell’80% - ha ribadito la ministra Paola De Micheli -. In Francia e in Germania sono già al 100%, noi per ora siamo prudenti". E c’è l’incognita dei banchi monoposto da distribuire in tutto il Paese. Ieri la prima fornitura dal forte significato simbolico voluta dal commissario straordinario, Domenico Arcuri, a Codogno e a Nembro, a Alzano nel Bergamasco, cittadine martiri del Covid. Da lunedì toccherà a Bergamo e Brescia, oltre a Treviso. Ma al momento non si sa quando i banchi e le sedie saranno consegnati nelle grandi città.

Nel frattempo le scuole fanno i propri piani di riapertura tenendo conto delle misure anti-epidemia da osservare. Il Liceo Classico Giulio Cesare, storico a Roma, prevede ad esempio di far rientrare tutti gli studenti utilizzando anche i due anfiteatri interni e il laboratorio di fisica, ma vincola il programma all’arrivo dei banchi monoposto entro il 7 settembre. In caso contrario, avverte una circolare, "le attività potrebbero essere ridotte e svolte in parte in modalità di didattica a distanza". A rassicurare prova Luigi Di Maio, a sostegno della ministra Azzolina; "La ministra e tutto il governo hanno tranquillizzato le famiglie, gli insegnanti e gli studenti sul fatto che la scuola riparta. Deve ripartire in sicurezza", afferma il ministro degli Esteri. "L’Italia deve garantire anche in un periodo difficilissimo come quello che stiamo vivendo legato alla pandemia i diritti fondamentali. Tra questi – ha detto – c’è il diritto all’istruzione, allo studio. C’è anche il diritto al voto che dobbiamo garantire ed è per questo che si voterà il 20 e il 21 settembre, in sicurezza ma si voterà". Intanto, via con i corsi di recupero, di fatto una ‘prova generale’ dei rientri. "Il recupero degli apprendimenti ci sarà – si legge in una nota del ministero – e proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, che sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese. Nessun allarme, dunque". Ma sui trasporti è ancora un vero caos. Domani, dunque, il nuovo ‘match’ con le Regioni.

Elena G. Polidori