Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, ai domiciliari il carceriere del bambino sciolto nell'acido

Cataldo Franco tenne segregato Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo, per due mesi. Il piccolo fu ucciso e sciolto nell'acido il 12 gennaio 1996

 Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pentito Mario Santo Di Matteo (Ansa)

Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pentito Mario Santo Di Matteo (Ansa)

Palermo, 6 maggio 2020 - Cataldo Franco ai domiciliari. L'uomo che scontava l'ergastolo per essere stato il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, ora ha ottenuto la detenzione domiciliare per il rischio Covid-19. 

L'ergastolano, originario di Gangi (Palermo), era stato condannato per il sequestro e l'omicidio del figlio del pentito Santino Di Matteo, detto Mezzanasca. Franco tenne segregato il piccolo Di Matteo nell'estate del 1994, per un periodo di circa due mesi. Lo scopo della mafia era spingere il pentito del clan di Altofonte, una famiglia vicina ai Corleonesi, a ritrattare le rivelazioni sulla strage di Capaci. 

Poi Franco però "restituì" l'ostaggio ai rapitori, perchè era l'inizio della stagione delle olive, e gli serviva il capanno in cui veniva tenuto il ragazzino. 

Il 12 gennaio 1996 il piccolo Giuseppe fu strangolato e sciolto nell'acido su ordine di Giovanni Brusca. Ora Franco, anziano e malato, potrà tornare nella sua casa di Geraci Siculo, grazie al rischio di contrarre il virus in carcere.