Modica, 18 agosto 2020 - "Il bambino ha subìto brutali percosse". Lo sottolineano gli inquirenti nel giono in cui si concretizza una nuova svolta nella tragedia del bambino di un anno morto a Modica. Dopo che ieri (lunedì) era stato fermato il convivente della donna, Salvatore Blanco, 32 anni di Noto (non è il padre del bambino che lavora invece lontano dalla Sicilia), oggi la Procura di Siracusa ha disposto il fermo - con l'accusa di omicidio volontario e maltrattamenti in famiglia - anche della madre del piccolo di 21 mesi, Evan, morto ieri nell'ospedale di Modica, nel Ragusano, e che presentava lesioni sul corpo.
Anche nei confronti della giovane, Letizia Spatola, 23 anni, la Procura ipotizza gli stessi reati di omicidio volontario e maltrattamenti in famiglia. I due, residenti in una casa popolare a Rosolini (Siracusa), sono stati condotti in carcere da agenti del commissariato di polizia di Modica che stanno indagando.
Sarà l'autopsia sul corpicino a rivelare le cause del decesso anche se i lividi riscontrati sul collo e sul corpo del bambino farebbero ipotizzare il peggio come stanno ipotizzando gli inquirenti con i due fermi: a ucciderlo sarebbero state le percosse ricevute. "Percosse brutali" hanno detto gli inquirenti.
Il medico che ha visitato Evan quando il piccolo è arrivato nel pronto soccorso dell'ospedale 'Maggiore' è rimasto senza parole, tanto da avvertire subito la polizia. Ed era stato il racconto della donna a portare gli agenti all'uomo che nella serata di ieri è stato fermato. Oggi l'uleriore svolta con il fermo anche della mamma.