Myro e la sua salvatrice, Giada
Dall’Ucraina al Piemonte per fuggire dalla guerra, ma anche per cercare di guarire da una rara malattia. Un lungo viaggio, carico di speranza, in cerca di un mondo e di una vita migliore. E così dal dolore più grande, ecco il dono della rinascita.
Myroslava, 11 anni, adesso cammina e ha cominciato a mangiare. È tornata finalmente a sorridere. Dal letto dell’ospedale alza il pollice della mano destra per dire che va tutto bene. Un miracolo. Mamma e papà quasi non ci credono. E piangono di gioia. La loro figlia adesso è guarita. E per loro adesso comincia una nuova vita. Consapevoli che un atto d’amore ha cambiato il loro destino. Vorrebbero stringere e abbracciare i genitori di Giada. Una ragazzina di 16 anni, morta pochi giorni fa in un incidente stradale nel Riminese. La sua famiglia ha concesso l’espianto degli organi.
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Myroslava è malata da quando è nata, affetta da una rara malformazione delle vie biliari che la stava rapidamente portando alla cirrosi epatica. Da piccola quasi non si rendeva conto di tutto quello che le accadeva intorno. Pochi i momenti di felicità. Tanto dolore e sofferenza. Prima la malattia, poi la guerra. Donetsk, la sua città, ripetutamente bombardata nel corso di un conflitto che ormai prosegue ininterrottamente da sei mesi.
Poi improvvisamente tutto cambia: il viaggio in Italia e per lei si accende una luce di speranza. La bimba è stata sottoposta a un eccezionale trapianto di fegato alle Molinette di Torino. L’intervento è durato 12 ore. Senza quell’operazione, dicono i medici, la piccola non sarebbe sopravvissuta più di un anno. Myroslava adesso ha un meraviglioso dono da sfruttare. Grazie alla generosità di chi, nella disgrazia, ha deciso di dare ad altri questa seconda occasione.