Ballottaggio, Michetti tira fuori il jolly-Bertolaso

Il candidato del centrodestra nella bufera per le dichiarazioni sullo Shoah, lo indica come commissario per rifiuti e Giubileo 2025. Lui: "Non potrei tirarmi indietro"

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di Elena G. Polidori

La guerra del ballottaggio a Roma non si gioca sui programmi dei candidati, ma sui "commissari" che gli stessi hanno intenzione di mettere in campo per risolvere i più annosi problemi della Capitale. E così, mentre Virginia Raggi tesse la tela per utilizzare i suoi 35mila voti come trampolino di lancio per soffiare la poltrona di leader 5 Stelle a Giuseppe Conte, ecco che a sorpresa ieri il candidato del centrodestra, Enrico Michetti (ieri al centro delle polemiche per un articolo del 2020 sulla Shoah in cui, pur esprimendo "rispetto", si domandava "perché la stessa pietà e la stessa considerazione" non venissero rivolte, ad esempio "ai morti ammazzati nelle foibe" o "nei campi profughi") ha sfoderato il suo jolly: "Mi piacerebbe che Guido Bertolaso assumesse un ruolo commissariale per contribuire a risolvere i problemi di Roma, così come fece col governo Berlusconi per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli e col sindaco Rutelli e il governo Prodi per organizzare il Giubileo del 2000".

Come a dire: dove non sarò capace io, ci potrebbe pensare l’uomo che doveva essere il candidato sindaco di Roma per il centrodestra, osteggiato però da Salvini e Meloni. "Sono due problemi aperti anche oggi nella Capitale – ha proseguito Michetti – che, peraltro, si trova sull’orlo di un’emergenza rifiuti e deve organizzare proprio il Giubileo del 2025. Sono pronto a proporre al governo il nome di Bertolaso per un incarico istituzionale di questo tipo".

In serata la risposta di Bertolaso, un sì senza paletti: "Io commissario? Sicuramente è una cosa che so fare ed è una proposta alla quale, da uomo delle istituzioni, non mi potrei sottrarre". Poi, ha precisato: "Michetti è stato intelligente perché ha ricordato che ho lavorato un po’ con tutti, Rutelli, Prodi, Berlusconi. Sono un uomo delle istituzioni. È stato ancora più intelligente perché ha detto “chiederò al governo di nominare Bertolaso commissario“, quindi eventualmente dovrebbe essere Draghi ad assegnarmi un incarico di questo genere. Mi pare una procedura molto corretta, alla quale certamente non mi potrei sottrarre".

Già, Bertolaso. Si ricorderà che a proporlo per la successione al "disastro Raggi" era stato Berlusconi ma poi, visto il diverso avviso degli alleati di centrodestra, la candidatura era finita nel cassetto. Fatto che ora Bertolaso stesso ha tenuto a chiarire: "Mi hanno dipinto come se Roma non mi interessasse perché non mi sono candidato e ho vaccinato tutti i lombardi – ha aggiunto —. Ma non c’è niente di più infondato perché per me, dopo la mia famiglia, viene Roma. E io per la Capitale lavorerei giorno e notte e oltre". Con frecciata finale. "Casomai, se vince Gualtieri, incarica Arcuri...".

Roberto Gualtieri ha risposto secco: "Bertolaso commissario? Incontrerò governo e il presidente Draghi per verificare la governance migliore per il Giubileo, ma dobbiamo valutare. Ho già iniziato una quantificazione delle risorse e degli interventi necessari. Siamo intorno ai due miliardi". Tanti soldi per Roma, dunque. Che potrebbero fare la differenza nelle urne, più di un nome che poteva essere speso prima.