Martedì 16 Aprile 2024

Ballerina uccisa, trovato il corpo dopo 6 mesi

La svolta sulla 29enne sparita a Pisa. Il tatuatore in cella per l’omicidio e occultamento di cadavere, tradito dal cellulare e dal Gps dell’auto

di Carlo Baroni

ORENTANO (Pisa)

Tra macerie e sacchi neri c’è un fagotto informe, avvolto nel cellophane trasparente. I roditori sono già entrati dentro da settimane e si sono portati via ampie parti anatomiche di quel cadavere. Non c’è rimasto molto. Ma secondo gli inquirenti della Squadra mobile di Pisa quelli sono i resti di Khrystyna Novak, la bella 29enne ballerina ucraina che da qualche mese si era trasferita nella villetta del nuovo fidanzato, Airam Gonzalez, 41enne imprenditore delle pelli.

La ragazza era diventata un fantasma nella notte tra il primo e il 2 novembre della scorso anno, una manciata di ore dopo l’arresto per armi e droga del fidanzato avvenuto il pomeriggio di Halloween. Lei aveva detto alle amiche che lo avrebbe aspettato, che sarebbe rimasta in quella casa, a Orentano, nel Pisano. "Era sconvolta", dice Rada Garmash, la connazionale che vive a Brescia, che non ha mai conosciuto Khrystyna, ma che fu la prima a mettersi in contatto con gli inquirenti per dare una mano alla mamma della Novak che non riusciva più a parlare con la figlia al telefono da giorni. "Parlai subito con le amiche della ragazza, in particolare con una con cui si era sentita il giorno prima di sparire – aggiunge Garmash –, e lei mi riferì che Khrystyna aveva paura del vicino di casa, Francesco Lupino, che l’uomo era andato a bussarle alla porta. Sono stata la prima a dirlo alla polizia". Ma perché? Lupino, 49 anni, tatuatore, si scoprirà in seguito, che era colui che aveva spedito in carcere per armi e droga il fidanzato della giovane con una soffiata. E Lupino, dopo essere stato messo sotto la lente dagli inquirenti, nel marzo scorso, è finito in carcere quale indiziato per omicidio e occultamento di cadavere della ballerina. Avrebbe consumato una doppia vendetta: verso l’uomo con cui aveva messo in piedi un’attività illecita con gli stupefacenti, e verso la ragazza che aveva convinto il fidanzato a interrompere quella collaborazione. Ma mentre il 49enne continua professarsi innocente, celle telefoniche e gps della sua auto in queste settimane hanno "parlato" offrendo spunti importanti per riprendere le ricerche. La macchina dell’indiziato di delitto ha "raccontato" che conosceva quel tragitto nel bosco. E lo stesso Gonzalez avrebbe ricordato che in qualche occasione, quando andava con la fidanzata a portare i cani passeggio nelle vicinanze di quel casolare, c’era anche Lupino. Tutto torna. Quella casa diroccata, piena di sporcizia e di segni di bivacco, custodiva il tassello mancante del giallo.

Una mezz’ora prima del ritrovamento del corpo, in un canale, che scorre nelle vicinanze, è stata trovata una pistola: ossidata e ricoperta di melma, ma che a una prima valutazione visiva presenta caratteristiche compatibili con una Tanfoglio Limited. Una pistola di cui Lupino era in possesso e che non è mai stata trovata. La stessa con cui l’estate scorsa sparò, in un momento di rabbia, al cane del Gonzalez e che avrebbe usato, per la procura, per zittire la ragazza. Che quando è stata trovata portava al dito l’anello di fidanzamento, il primo elemento che ha collegato il corpo col delitto di Orentano. Indossava jeans e maglioncino azzurro. Manca il cellulare della ballerina, muto dalla notte in cui pagò con la vita la scelta portare via il fidanzato dai traffici illeciti con il vicino di casa.