Venerdì 19 Aprile 2024

Baci, un secolo di successi. Così Luisa Spagnoli fuse l’amore col cacao

I cioccolatini della Perugina spengono cento candeline. La fondatrice li aveva chiamati "cazzotti". Fu l’amante segreto Giovanni Buitoni a farle capire che al dolce bisognava cambiare nome

Uno storico manifesto pubblicitario dei Baci. In alto Luisa Spagnoli

Uno storico manifesto pubblicitario dei Baci. In alto Luisa Spagnoli

Un "cazzotto", perché assomigliava a un piccolo pugno, il nome ci stava. E sposava benissimo l’aria dei tempi e la politica linguistica del periodo, se qualche anno dopo di "tre cazzotti" avrebbe parlato Mussolini. Luisa Spagnoli, pioniera dell’angora e delle caramelle, prendeva di sbieco le cose per andare al punto: nocciola tritata recuperata dagli avanzi, cioccolato fuso con sopra una nocciola intera tostata e l’abbraccio fatale del fondente. Un cazzotto: l’allusione era servita.

Perché cambiasse nome andava capito. Occorreva che qualcuno gli riconoscesse un’anima. La sua, secondo la morale del tempo, era in bilico. Nel 1922 la cofondatrice dalla Perugina aveva quarantacinque anni, era madre di tre figli e amava, riamata, Giovanni Buitoni, di quattordici più giovane. Una storia segreta, impossibile per la legge e per l’anagrafe. Emersa trent’anni dopo la morte di lei dall’autobiografia dell’imprenditore, che appunto fu il primo a non farsi ingannare dall’apparenza: quel dolcetto non aveva niente di violento. E andava chiamato Bacio.

Eccoci qui un secolo dopo a farci gli affari loro e a festeggiare il compleanno di un peccato (di gola) che tutti più o meno sconteremo. Perché irresistibile. E perché a qualcuno venne l’idea di offrirlo dentro un cartiglio di parole d’amore, il corrispettivo nostrano del biscotto della fortuna, vaticinio e bussola nel marasma della vita. "Lancia il tuo cuore davanti a te e corri a raggiungerlo". Questo il tono, da La Fontaine a Laura Pausini, perché in fondo l’amore è semplice.

La pietra miliare della futura Internazionale Buitoni Perugina si affermò nei mercati in ripresa del dopoguerra, poi andò per la sua strada confermandosi prodotto di punta quando negli anni ’80 la Ibp, nel portafoglio azionario della Cir di Carlo De Benedetti, venne ceduta alla Nestlè. Resta il mito conosciuto in tutto il mondo con la scatola blu e argento e la coppia del bacio di Hayez avvinghiata sotto una pioggia di stelle. E resta la storia di quei due, entrati in collisione nel 1909 e mai più separati fino al 1935, quando lei a 58 anni morì per un cancro alla gola.

Giovanni sopravvisse a lungo alla sua "amica" accumulando prestigio e celebrità e di lei scrisse solo cose belle. Apprezzata, amata, "una mente brillante che sapeva abbracciare tutti i complessi problemi dell’azienda". La mamma dei Baci. La signorina Sargentini nata povera e vissuta poverissima nei primi anni, ma destinata a diventare il simbolo della self made woman del Novecento. Luisa restò a presidiare i profitti della fabbrica (fondata assieme al marito Annibale Spagnoli) quando nel 1917 lui fu chiamato alle armi dopo averla risanata. Sedici mesi dopo tornò e vide che anziché struggersi di nostalgia quel fenomeno di ragazza aveva messo in piedi un’impresa parallela di filati: il futuro dei conigli d’angora e del brand Luisa Spagnoli.

Tallonata dalla morte e da venti di tragedia, rispose agli attacchi del destino con creatività e una libertà di manovra inaccessibile alle donne del tempo. Fu generosa per contrappasso dedicandosi alla beneficenza silenziosa e alla formazione delle operaie. Mise in piedi quello che è stato forse il primo nido aziendale d’Italia, dove le dipendenti potevano allattare e nel testamento lasciò ai suoi collaboratori "un’indennità di fondazione". Per lei che veniva dalla privazione, tutto doveva ruotare attorno alla felicità: nessuno avrebbe mai dovuto rinunciare dalla dolcezza dei baci e al calore della lana.

"Mi era molto affezionata" scrive Giovanni Buitoni senza sbilanciarsi nella sua autobiografia. Però è lui a portarla a Parigi quando i medici che la operano a Nizza le danno sei mesi di vita. Lui ad assisterla fino all’ultimo e ad accogliere il testamento sentimentale dietro il paravento della grande amicizia. Sul letto di morte Luisa gli predice il futuro come un cartiglio dei suoi cioccolatini: "Ti farò trovare una giovane straordinaria, farà per te ciò che non potrò più fare io". Il giorno dopo l’imprenditore incontra la soprano Letizia Cairone, che sposa un anno dopo.