Martedì 23 Aprile 2024

Bacchettata ai direttori d’orchestra. Muti: "Basta saltare, non siete clown"

Il Maestro avverte i giovani allievi: non si può salire sul podio senza aver mai messo un dito sul pianoforte "La società è sempre più visiva che auditiva. Non si ascoltano i brani, si guardano i movimenti dell’artista"

Riccardo Muti, 80 anni, insegna i segreti del mestiere

Riccardo Muti, 80 anni, insegna i segreti del mestiere

Roma, 20 ottobre 2021 - Quando ha diretto i Wiener Philharmoniker a Ravenna la scorsa primavera, a un certo punto, durante l’esecuzione del famoso ’Kaiser-Walzer’, un classico dei concerti di Capodanno al Musikverein, Riccardo Muti ha incrociato le braccia e ha lasciato che l’orchestra andasse avanti così, con naturalezza e con passo gioioso: "Con loro ci intendiamo semplicemente con uno sguardo – ci ha rivelato –. A volte è sufficiente un mio semplice disegno con le braccia". Merito di cinquant’anni di studio, di prove e di concerti che si traducono perfino in una forma di confidenza. Invece oggi "ci sono direttori che zompano, con i capelli che volano di qua e di là" e magari non toccano un pianoforte, si è sfogato il Maestro ieri a Milano, presentando la settima edizione della sua ’Italian Opera Academy’, il progetto di alta formazione dedicato ai giovani direttori d’orchestra che si terrà per la prima volta alla Fondazione Prada dal 4 al 15 dicembre.

Cosa vuol dire dirigere un’orchestra? Riccardo Muti lo aveva già spiegato nell’intervista che ha concesso a Qn in occasione dei suoi ottant’anni: "Dirigere significa indirizzare cento o duecento persone verso un concetto interpretativo che il direttore è tenuto a enunciare. Il direttore non deve imporre, il direttore deve convincere". La bacchetta non è uno scettro o un segno di comando, quindi dirigere – aveva aggiunto – non significa ‘sbacchettare’: "Come diceva Toscanini – ha ribadito ieri a Milano –, le braccia sono estensione della mente e del pensiero musicale. Oggi sta diventando l’inverso, le braccia sono il punto di riferimento dell’attenzione di gran parte del pubblico, perché siamo diventati una società visiva più che auditiva".

E, citando ancora il grande direttore di cui ha ereditato gli insegnamenti, "a battere il tempo sono capaci anche gli asini, ma fare musica è una cosa diversa. Karajan non si muoveva quasi – ha sottolineato ancora Muti –, e Strauss diceva che è inutile scalmanarsi, perché sulla partitura c’è scritto già tutto". Cent’anni fa, "quando Richard Strauss scatenava la tempesta, dirigendo le proprie composizioni, dava il tempo con piccoli gesti e si muoveva pochissimo", ha scritto Harold Schonberg nel suo saggio dedicato ai grandi musicisti.

Eppure già allora "i critici non si davano pace per un contrasto così stridente fra musica travolgente e gesto parco". Certo, oggi viviamo in un’epoca social, intessuta di post e di like su Facebook o su Instagram, e anche l’occhio vuole la sua parte. Alcuni dunque indulgono alla spettacolarità: abbiamo direttori dalle folte chiome che si agitano sul palco e altri, aitanti e di bella presenza, che posano per servizi di moda, oppure fanno smorfiette molto ‘cool’. "Tuttavia oggi molti direttori d’orchestra non mettono un dito al pianoforte – ha detto ancora il maestro Muti –. È nel lavoro di preparazione che si vede il grande direttore, non nel clown sul podio". Oggi poi c’è il desiderio di sfondare immediatamente, aveva fatto notare nella nostra intervista, "e non si compie più il tragitto che facevamo noi di anni di studio, di contrappunto, di armonia, per poi farsi le ossa con le orchestre minori, prima di arrivare".

Nella sua Academy a Milano, Riccardo Muti terrà lezione ad alcuni direttori (fra i 18 e i 35 anni) provenienti da tutto il mondo: lavorerà con loro al pianoforte, sul podio e con l’orchestra Cherubini, studiando il ’Nabucco’ di Verdi. "Io non sono quaresimale quando salgo sul podio, ma vengo dalla scuola italiana che ha una sua eleganza e nobiltà", ha aggiunto ieri. E l’eleganza – come ha sentenziato Giorgio Armani – "non è farsi notare, ma farsi ricordare". Non soltanto nella moda.

 

 

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