Napoli, nuova aggressione a un minore. Arturo torna scuola: "Sono uno di una lunga serie"

Ancora violenza di baby gang nel napoletano. Rotto il naso a un 16enne alla stazione della metropolitana 'Policlinico'. Rientra a scuola il 17enne accoltellato prima di Natale: "Cercate di dimenticare". Domani vertice con Minniti

Studenti e cittadini durante il corteo di solidarietà ad Arturo (Ansa)

Studenti e cittadini durante il corteo di solidarietà ad Arturo (Ansa)

Napoli, 15 gennaio 2018  - Nuova aggressione da parte di un branco a un minorenne a Napoli. Insulti e poi un pugno in faccia ieri sera, verso le 21.30, davanti alla stazione della metropolitana 'Policlinico' di via Pansini, ai danni di un sedicenne. L'episodio giunge a meno di 24 ore dal pestaggio di due ragazzini, sempre nella città partenopea. Domani alle 15 è in programma un vertice a Napoli in prefettura. Sarà presente anche il ministro dell'Interno Marco Minniti: sul tavolo i recenti episodi di violenza giovanili avvenuti nell'area napoletana. Oltre a Minniti, parteciperanno anche i vertici nazionali delle forze dell'ordine e il procuratore di Napoli insieme a quello per i Minori.

PESTATO DALLA BABY GANG - Il ragazzo ha riferito di essere stato avvicinato da una baby gang, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che non conosceva. Prima hanno iniziato ad insultarlo, poi lo hanno colpito al volto con un pugno rompendogli il naso. Rientrato a casa i genitori lo hanno accompagnato all'ospedale Vecchio Pellegrini dove gli è stata refertata una prognosi di 30 giorni. Il ragazzino ha rifiutato il ricovero. La Polizia di Stato è stata allertata in ospedale.

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Intanto oggi Arturo, il 17enne accoltellato una settimana prima di Natale, è tornato a scuola, dai suoi compagni di classe, nel liceo Cuoco a Napoli. "Bentornato Arturo", recita un grande striscione che i suoi amici hanno affisso all'ingresso. 

Sorride e ad accompagnarlo c'è la mamma, Maria Luisa Iavarone, che dal giorno dell'aggressione, non ha smesso un attimo di chiedere giustizia e il coinvolgimento di tutti per fermare la violenza di cui è stato vittima. "Sono imbarazzato perché non mi aspettavo tanti giornalisti al mio ritorno a scuola, questa accoglienza dei miei compagni, ora mi aspettano i professori, più i che miei compagni. Sono emozionato, ciò che mi è mancato è stato anche questo portone vorrei fare presto, ho lezione".

Ma prima di salire in classe Arturo ha commentato: "So che ci sono stati anche altri ragazzi, penso di essere solo uno di una lunga serie e purtroppo ce ne saranno altri ancora. A quelli che vengono aggrediti dico 'appena potete cercate di buttarvi tutto alle spalle, dimenticare', io ci sono riuscito".