Venerdì 19 Aprile 2024

Avanti così Ma attenti al Codice vago

Massimo

Donelli

Non è la prima volta che in Italia ci si azzuffa per le parole. Quelle che gli onorevoli animalisti vorrebbero aggiungere all’articolo 9 della Costituzione ("Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni; protegge la biodiversità e gli animali") vanno in direzione opposta a quelle riportate nella legge Maccanico del 1997 per ritardare il passaggio di Rete4 sul satellite: "(…) da determinarsi in ragione dell’effettivo e congruo sviluppo delle tecnologie alternative. Siamo, in un caso e nell’altro, nel vago. Il vago del 1997 ("congruo sviluppo" a quante parabole corrisponde?) fu una benedizione per Silvio Berlusconi. Il vago del 2021 ("protegge la biodiversità e gli animali") cui prodest? Nel Paese in cui la legge sulla caccia (1992) ha per titolo "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e prelievo venatorio"…

Nel Paese in cui l’Ispra ("Istituto superiore di protezione e ricerca") dice che le nutrie, pronipoti dei castorini importati per farne pelliccia, vanno "eradicate" (sterminate) perché pregiudicano la biodiversità, ma poi se un sindaco si azzarda arriva subito il TAR… Nel Paese in cui i cinghiali invadono i parchi cittadini e guai a toccarli… Ebbene in un Paese così da una vaga aggiunta alla Costituzione può discendere di tutto. Meglio specificare i nobili e condivisibili obiettivi. Altrimenti c’è il rischio che la mortadella finisca fuori legge, mangiar sushi sia un crimine e il parmigiano divenga sogno proibito. Ed è un rischio che preferiremmo non correre…