Covid, autocertificazione per andare a messa in zona rossa

Tutte le raccomandazioni della Cei per i fedeli

Messe, funzioni religiose in tempi di coronavirus, foto generica (Ansa)

Messe, funzioni religiose in tempi di coronavirus, foto generica (Ansa)

Roma, 5 novembre 2020 - Ma col nuovo Dpcm anti-Covid, si potrà andare a messa nelle zone rosse? Dev'essere stata una domanda pressante, tra i fedeli, se a rispondere è direttamente la Cei. I vescovi spiegano: nessun cambiamento per i fedeli che vogliono partecipare alle celebrazioni. Nelle zone rosse, per partecipare a una celebrazione o per recarsi in un luogo di culto, si deve semplicemente compilare un'autocertificazione.

Vincenzo Corrado, direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, risponde così alle richieste di chiarimento legate al Dpcm del 3 novembre: "Il provvedimento, come noto, divide l'Italia in tre aree - gialla, arancione e rossa - a seconda del livello di rischio. L'inserimento di una Regione in una delle tre fasce di criticità, ha spiegato il Presidente del Consiglio, avverrà con ordinanza del Ministro della Salute che recepisce l'esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente con i rappresentanti delle Regioni". 

Dunque, afferma Corrado "circa le celebrazioni, il testo precisa nuovamente che 'l'accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro' (art. 1 comma 9 lettera p)".  Come già nei precedenti Dpcm "viene chiarito che le celebrazioni con la partecipazione del popolo si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico (articolo 1 comma 9 lettera q)". 

Riguardo alle catechesi e allo svolgimento delle attività pastorali, alla luce delle indicazioni del Dpcm, la Segreteria Generale della Cei "consiglia una consapevole prudenza; raccomanda l'applicazione dei protocolli indicati dalle autorità e una particolare attenzione a non disperdere la cura verso la persona e le relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l'uso del digitale. Già l'Ufficio catechistico nazionale con il documento 'Ripartiamo insieme' aveva suggerito alcune piste operative. In particolare, per le zone rosse, la Segreteria Generale invita a evitare momenti in presenza favorendo, con creativita', modalità d'incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età", conclude Corrado.